Il noto giornalista ed editorialista del Corriere della Sera, Mario Sconcerti, ha parlato nell'edizione odierna dell'attaccante dell'Inter Romelu Lukaku, protagonista con la maglia nerazzurra da quando è arrivato, ovvero dall'estate 2019:
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Sconcerti: “Lukaku il sogno di tutti, ricorda Weah e Drogba. Nemmeno Ronaldo e Messi…”
Il pensiero del giornalista nell'editoriale sull'attaccante nerazzurro sulle colonne del Corriere della Sera
"Lukaku è il vecchio sogno di tutti noi comuni, il gigante che fa quel che vuole e può permettersi tutto. Abbiamo subìto così tanto l’idea che ci siamo dovuti inventare un antidoto biblico. Il gigante in fondo è bloccato dai suoi stessi muscoli, agisce forte ma pensa piano. Così arrivò il piccolo Davide e con una fionda abbattè Golia, ribaltò il concetto.
Uno con le caratteristiche totali di Lukaku non c’è mai stato. Ricorda in qualcosa Weah e in altre Drogba, ma non è solo velocità e potenza, Lukaku è anche intelligenza tattica, senso del calcio e dell’insieme, c’è un mondo nuovo dietro il suo talento.
Lukaku è mezza squadra perché da solo rappresenta molti schemi di gioco. Catalizza i movimenti della squadra, ma non li obbliga. Sa variare giocata, non è elementare come spesso i centravanti grandi e grossi. Lukaku non è altissimo, è un metro e novantuno. Molto spesso i difensori centrali sono più alti, ma non sembra. La sua differenza è altra. Lukaku è forte, ha una massa che si muove a una velocità impressionante senza scomporsi. E più corre più acquista energia. Non è fermabile. Questo tipo di giocatore così matematico e naturale non era ancora esistito, una completezza fisica che non ha nemmeno Ronaldo e certamente non ha Messi. Uno ha più bisogno di agilità e precisione, gioca per se stesso. L’altro è onnipotente col pallone tra i piedi, ma deve anticipare per evitare il contrasto perché leggerissimo. Lukaku si allarga sul campo. È straripante. Apre le braccia, copre il pallone e non lo sposti.
L’attaccante di forza non va giudicato dai gol che segna, ma da come li segna. Quelli centrali, sottoporta, sono di presenza, tutto sommato facili. Anticipi ed è gol. Il gol difficile è quello laterale, di taglio. È complesso tirare angolato perché oltre alla potenza serve precisione. E la potenza è l’inverso della precisione. Dal centro puoi tirare dovunque e fai gol. Di lato hai una sola traiettoria. Lukaku segna un gol su due di taglio, in questo come Ronaldo, a cui aggiunge la grande presenza in area. Non dico per forza che è il migliore. Dico che è un tipo di attaccante diverso, con una freschezza di mente, di gioco, assolutamente nuovi mescolati a un fisico eterno. Lukaku deve molto a Conte che gli ha tolto quei quattro-cinque chili che gli impedivano la sua ultima agilità. Oggi non è l’attaccante più forte del mondo, ce ne sono altri, ma è l’uomo squadra forse più importante. Non devi scegliere di giocare per lui, è lui che gioca come serve a te".
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