Il 2-0 sulla Roma è stato un manifesto del Bologna di Motta. Cosa l’ha impressionata?
«Vedo una grande sinergia collettiva, giocatori che si aiutano a vicenda, sincronismi, velocità nel gioco, passaggi a uno o a due tocchi, movimenti immediati che testimoniano un lavoro profondo di Motta sotto il profilo della conduzione del gioco. E anche sul piano mentale perché tutti sanno bene cosa fare, hanno fiducia uno nell’altro: vedo un’energia che va in una sola direzione, che non viene mai dispersa».
Da grande ex centravanti, cosa pensa dei miglioramenti di Zirkzee?
«Ha caratteristiche speciali, a volte ci sono momenti in cui si fanno gli step e un attaccante capisce che per fare il salto di qualità deve mettere anche dei numeri davanti alle giocate di classe che fa, alla disponibilità per la squadra e a tutto il resto. Un attaccante può fare bene tante cose, ma se non c’è un adeguato numero di gol poi cambiano i giudizi: Zirkzee lo ha capito ed è già a 7 reti. Si è messo anche a segnare gol da rapinatore opportunista: sta completando la maturazione».
La gara di stasera è un’occasione per le seconde linee?
«Ricordo un precedente: era proprio Inter-Bologna agli ottavi, stagione 1987-88 e segnai una doppietta a San Siro in un 3-0 dopo il 3-1 dell’andata (tripletta di Fanna, ndr ). All’epoca anche noi ci tenevamo, magari un allenatore dice che ci tiene puoi ruota e lascia in panchina i giocatori di riferimento: a questo punto della stagione è un’opportunità sia per i giocatori dell’Inter sia per quelli del Bologna. Ci sarà qualche rotazione per non disperdere energie, ma andare avanti cambia le cose e crea occasioni per tutto il gruppo: sarà una sfida tra due squadre che sanno divertire pur mantenendo grande equilibrio».
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