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Serie A, il nuovo format non piace a molti club: ecco i motivi dello scetticismo

Serie A, il nuovo format non piace a molti club: ecco i motivi dello scetticismo - immagine 1

Le ipotesi messe sul tavolo nell'ultima assemblea non hanno trovato grosso consenso tra i club

Daniele Vitiello

Serve tempo al calcio italiano per riflettere su un tema importante come la possibile riforma del campionato. Diverse le formule sul tavolo dell'assemblea svoltasi mercoledì scorso tra lo scetticismo di buona parte dei club. Quella che ha riscontrato meno pareri sfavorevoli è la riduzione a 18 squadre con l'introduzione dei soli playout.

Spiega la Gazzetta dello Sport: "In questo caso si passerebbe dalle attuali 380 gare a 308, 72 gare in meno pari al 19% del totale. La situazione migliorerebbe, ma di pochissimo, con i playoff, che aggiungerebbero tre gare da alta classifica. In entrambi le situazioni il crollo del numero dei match è tale da rendere evidenti le perdite di ricavi sia sul fronte sponsor, sia su quello della biglietteria, ma con una settantina di sfide in meno sarebbero decisamente importanti anche quelle per i diritti televisivi. Il calcio sta già vivendo un momento di crisi profonda, resa ancora più grave dalla pandemia, la maggioranza dei presidenti di fronte a questi scenari ha più di una perplessità sul nuovo format. Il timore è piuttosto quello di aggiungere ulteriori difficoltà, per questo c’è una larga contrarietà. In ogni caso la decisione sarà molto ben ponderata e difficilmente arriverà prima dell’estate".

Va sottolineato comunque che le big, così come quelle degli altri Paesi, sarebbero comunque favorevoli alla riduzione del numero delle squadre. Il timore è legato alla mole di gare che arriverà con la riforma Uefa delle Coppe, soprattutto della Champions.

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