Nel corso di un editoriale su il Giornale, Pier Augusto Stagi, firma rinomata del ciclismo, ha riportato alla memoria un'intervista di Eddy Merckx, leggenda dello sport in Belgio che già 10 anni fa parlava di Lukaku:
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Stagi: “Lukaku simbolo più vero dell’Inter di Conte. Dieci anni fa Eddy Merckx mi disse…”
Il giornalista, firma rinomata del ciclismo, ha raccontato un aneddoto che riguarda Merckx e Lukaku
"Ha divorato l’asfalto e fagocitato avversari. Ha fatto di un sol boccone generazioni di corridori e, soprattutto, ha banchettato a quattro palmenti con voracità famelica. Ha vinto tantissimo, quanto nessuno, e non è un caso che l’abbiano soprannominato il Cannibale. Eddy Merckx, il più forte e vincente ciclista di tutti i tempi (il più grande Fausto Coppi) si è però nutrito e si nutre tutt’ora anche di calcio. Il cannibale è onnivoro: ama lo sport e il futbol in particolare. Non ne ha mai fatto mistero, anzi, con lui abbiamo avuto anche la fortuna e il piacere di parlarne in più di un’occasione. Proprio in una intervista rilasciata dieci anni fa al Giornale ci raccontò il suo interesse per il pallone. Il suo amore per l’Anderlecht e il Barcellona, squadra per la quale è stato anche socio. Fu in quell’occasione che per la prima volta parlò di un ragazzo che a suo dire era un talento di prima grandezza, e non solo per la stazza. «Un ragazzo di soli 16 anni che è semplicemente eccezionale. Nome Romelu Lukaku, attaccante, presto sentirete parlare di lui», ci assicurò. Chiaramente prendemmo nota, poi Merckx proseguì a girare il mondo rappresentando sé stesso e godendo delle gesta di questo giovanotto".
LUKAKU- "Passarono i giorni e i mesi diventarono anni e oggi ci troviamo al cospetto di questo ragazzino fattosi uomo che oggi è il simbolo più vero dell’Inter di Antonio Conte. Un ragazzo
esemplare, che ha il dono del gol, ma anche dell’altruismo. Un giocatore capace di fare reparto da solo, ma è al contempo insostituibile ed esemplare uomo squadra. Un autentico talento che sta forse raggiungendo qui da noi, nel nostro campionato e con la “camiseta” nerazzurra, la sua più completa maturazione. L’uomo che decide le partite, che difende la palla senza perderla mai, costi quel che costi. Fiero e leale, altruista e mi dicono anche irrimediabilmente buono: soprattutto ambizioso. Fa gol a grappoli, e di gol nutre sé stesso e chi gli sta a fianco. Forse anche lui, a suo modo, è destinato a diventare con il tempo un Cannibale".
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