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Tuchel: “L’Inter dei tedeschi mi affascinava, quella di Inzaghi è di livello. Lukaku…”

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Intervenuto al Festival dello Sport di Trento, Thomas Tuchel ha parlato così di Lukaku e dell'Inter, tra i tanti temi affrontati

Matteo Pifferi

Intervenuto al Festival dello Sport di Trento, Thomas Tuchel ha parlato così alla Gazzetta dello Sport di Lukaku e dell'Inter, tra i tanti temi affrontati:

«Allenare Neymar e Mbappé è facile, allenare Lukaku è molto più facile. Romelu è forte e ha la personalità necessaria per togliere pressione dalle spalle dei più giovani senza rompere gli equilibri del gruppo. Mi spiace averlo strappato ai tifosi dell’Inter ma come tutti cerchiamo di migliorare, e lui è il giocatore di cui avevamo bisogno».

Su Jorginho

«Non sono un grande fan dei premi individuali, però Jorginho è stato fantastico, con noi e con l’Italia. Degli azzurri all’Europeo mi è piaciuto tutto, mi hanno letteralmente rubato l’occhio. Una squadra tatticamente solida, aspetto tutt’altro che ovvio perché in nazionale non hai tempo».

Su Juve-Chelsea

«Allegri ha adottato un approccio più difensivo, simile a quello dell’Atletico Madrid, ma questo ha influito fino a un certo punto: è stata la nostra mancanza di concentrazione ad aver dato sicurezza ai bianconeri, che hanno meritato di vincere. La Juve ha qualità, storia e ha tanti grandi giocatori come Chiesa, che conosco bene dai tempi di Firenze. La sconfitta di Torino ci costringe a pensare al Malmoe come all’avversario più pericoloso: se non li battiamo è inutile parlare di Psg, Bayern o altro»

Infanzia e Italia

«Matthäus, Brehme e Klinsmann… Quell’Inter, il grande Milan di Sacchi, il Napoli, la Juve e la Roma di quegli anni mi affascinavano. Adoravo i campioni, le maglie, i loghi della Serie A. Oggi il campionato è estremamente interessante. Inter e Milan mostrano idee di gioco diverse ma di grande livello, e sono innamorato dell’Atalanta di Gasperini, che ha influenzato lo stile di gioco di tutte le altre. Quando ci abbiamo giocato contro, al Psg, ce ne siamo innamorati. Una squadra folle e bizzarra per certi versi. Andavamo spesso indietro nel video a vedere i replay per capire certi movimenti. Abbiamo pensato: ma sono davvero italiani?».

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