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La risposta dell’Uefa: coppe blindate come avviso ai club ribelli, no a sanzioni

Getty Images

Le questioni Superlega e calcio sostenibile verranno affrontate nell'esecutivo straordinario in programma domani

Fabio Alampi

La questione Superlega rimane all'ordine del giorno nel mondo del calcio: la Uefa, nell'esecutivo straordinario convocato per domani a Nyon, valuterà le strategie da adottare per evitare in futuro eventi simili e per garantire nuova sostenibilità al calcio. Così scrive La Gazzetta dello Sport: "Il recupero sarà sotto condizioni, al di là delle inevitabili frasi di circostanza di Ceferin. [...] Al di là dell’estemporaneo anatema del danese dell’Esecutivo, tale Moeller che minacciava una squalifica di Real, City e Chelsea addirittura, nelle semifinali, impraticabile ma a cui qualcuno ha creduto, c’è una corrente che non ha voglia di perdonare. E che in queste ore ha proposto una punizione per i leader della ribellione, Real e Juve, suggerendo un anno senza Champions. Qualcuno pensa di chiedere i danni. Non dovrebbe succedere".

"Come impedire un nuovo tentativo di secessione? Blindando le coppe. Chi parteciperà dovrà impegnarsi a rispettare le regole per decenni e a non flirtare con amanti private, rischiando conseguenze sportive e finanziarie. Naturalmente è soltanto cominciato il lavoro che ha bisogno dell’appoggio di Fifa e politici, soprattutto l’Ue. Finché c’è il minimo dubbio di legittimità di una “superlega”, il rischio sarà immanente. Servono direttive comunitarie e nuove regole di iscrizione. Il processo di pacificazione è cominciato. Nyon non può però ignorare le richieste dei top club, prigionieri dei loro fatturati miliardari. Andrà cambiato il calcio, reso più sostenibile, passando anche dal nuovo fair play finanziario che dia libertà di investimento, preveda tetti (dal salary cap della Superlega alla tassa sul lusso), ma non vincoli le spese. Solo che non dovranno essere esagerate. Obiettivo: controllo dei costi e riduzione dell’indebitamento. Perché questa è stata la Superlega degli indebitati. E, se il fatturato più alto va in stipendi e commissioni, si torna al come prima. Poi si parlerà di anticipo della nuova Champions".

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