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Vecino e de Vrij, ancora loro: l’Inter trionfa con gli stessi protagonisti di un anno fa

Il centrocampista uruguayano e il difensore olandese decisivi come nel derby dello scorso campionato

Fabio Alampi

Un anno fa, il 17 marzo 2019, l'Inter di Spalletti vinceva il derby di Milano per 3-2; ieri, a quasi un anno di distanza, i nerazzurri di Conte si sono imposti per 4-2. La costante, oltre alla vittoria interista, sta nei marcatori: in entrambe le occasioni Matias Vecino e Stefan de Vrij figurano nel tabellino del match. Tuttosport evidenzia così questa casualità: "Faceva un po' più caldo perché era il 17 marzo l'anno scorso. Poi, se proprio vogliamo essere pignoli, il derby si giocava in casa del Milan e i loro gol non erano arrivati nello stesso ordine di ieri. La costante, però, è che come un anno fa, Matias Vecino e Stefan De Vrij sono stati decisivi con un gol. Il loro è un destino da classicissima, un sangue freddo equamente suddiviso tra la "garra charrua" dell'uruguaiano e la razionale puntualità dell'olandese".

VECINO - "Il primo è l'uomo che segna quando le partite contano e che alla fine fa gol che vengono ricordati, per i quali gli si perdonano anche quei periodi in cui non gioca benissimo. Vecino quando le partite si sentono è di quei giocatori che si esaltano come pochi, se poi sono derby, meglio. Se poi i derby rischiano di essere molto decisivi per la classifica, anche meglio. Un anno fa aveva fatto l'assist decisivo per il gol di Icardi all'andata e poi aveva timbrato di testa aprendo le marcature del match. Ieri ha aggiustato il mirino per buttare dietro a Donnarumma il pallone dell'aggancio interista. Menomale che alla fine è rimasto, verrebbe da dire".

DE VRIJ - "Per tutto il primo tempo è stato a tamponare i milanisti che arrivavano da tutte le parti e che però, sul più bello, si ritrovano sul cammino lui, il difensore onnipresente e sempre puntuale a mettere pezze quando qualche compagno lasciava un buco. Quasi non sembra umano, quasi viene da pensare che gli sia successo qualcosa e abbia dei superpoteri occulti per calamitare i palloni decisivi a sé. Sul più bello però, un errore lo commette, sul primo gol del Milan quando manca l'intervento per impedire a Ibra di passare una palla facile facile a Rebic. Un altro giocatore, magari, ne risentirebbe un po'. De Vrij, invece, è un perfetto esemplare di centrale che nell'intervallo resetta il sistema e torna a fare quello che deve senza risentirne, anzi. Con un gesto atletico da cecchino dell'incornata, si avvita perfetto anticipando Romagnoli e fa il gol che vuole dire il sorpasso, l'estasi, la catarsi. Celebra con un'esplosione di gioia ricambiato dall'urlo dei tifosi, che peraltro hanno sempre saputo che De Vrij è uno che, anche se commette un piccolo errore, sa come farsi perdonare. Dopodiché torna a fare il suo, puntuale e perfetto su ogni chiusura".

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