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Zenga: “Inter, niente conti: c’è solo da vincere. Bastoni out? Sorprendente”

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L'ex portiere nerazzurro ha parlato della sfida di Champions contro i moldavi a partire dalle loro caratteristiche

Eva A. Provenzano

«Non sono sprovveduti come sembrerebbe, gli mancano dei titolari ma l'Interha il dovere di vincere questa partita». Walter Zenga, ospite di Inter Tv, prima della sfida con lo Sheriff ha detto la sua su una gara così importante. «Lo Sheriff ha subito solo due gol. Il problema non è solo l'attenzione, ma bisogna assolutamente vincere questo doppio confronto».  «I risultati finora sono strani da un punto di vista.  Lo Sheriff ha creato problemi alle altre tre del girone. Ha disatteso le aspettative. Non hanno nulla da perdere, potrebbero giocare con una tranquillità diversa rispetto alle big».

-Analizziamo la formazione? 

 Mi ha sorpreso la scelta di non schierare Bastoni. Dalla parte di Dumfries bisogna stare attenti: Cristiano ha già fatto 4 assist e anche con dei bei cross. In questa partita qua l'unica cosa da fare è vincere e non c'è molto altro da dire. Traoré è devastante in velocità».

-La scelta di Dimarco? 

La scelta probabilmente è in funzione di fatto che si tratta di una partita d'attacco ed è rapido può contrastare Traorè.

-Anche nella veste di allenatore, il fatto di trovarsi ad un certo punto della stagione con tanti impegni, com'è? 

Difficile, ma quando sono stati fatti i calendari si sapeva e bisognava magari fare allora altre considerazioni. Sarebbe una follia il Mondiale ogni due anni. Mi dispiace che chi decide non è mai un ex giocatore. Quando i Nazionali tornano da una trasferta lunghissima, è chiaro che la gestione diventa difficile per un allenatore. 

-Nazionali vuol dire comunque fare esperienza, come è successo a Lautaro...

All'inizio ci vai con grande entusiasmo e tante cose non pesano. Ma Diego Lopez a 30 anni, raccontava, ha detto basta. Tutta una questione di fisico, di quello che può dare un giocatore. Tutto incide, diventa difficile allenarsi in un certo modo. 

-I calcoli per il passaggio del girone? 

Era difficile prevedere che lo Sheriff facesse sei punti e bisogna guardare anche alle altre. L'Inter non deve fare calcoli, deve vincere questa sera e poi si deve pensare alla prossima. Credo che si debba pensare soprattutto al presente. I conti lasciano il tempo che trovano. Se guardi la classifica oggi pensi che se non vinci sei fuori, magari poi le vinci tutte e le altre no. È difficile programmare: nessuno immaginava che il Real perdesse con lo Sheriff. Meglio non fare i conti. 

-L'Inter crea il maggior numero di occasioni ma concede di più...

Se crei tanto sicuramente giochi tanto nell'area avversaria e paghi in fase difensiva. Se guardi il Bayern o il Liverpool, hanno creato tanto, ma concedono tanto. Più crei, più puoi segnare e più puoi vincere. Ma quando crei tanto devi anche concretizzare. 

-Come si trova l'equilibrio? 

L'anno scorso nella prima parte della stagione l'Inter subiva, dopo ha blindato la fase difensiva e giocava in maniera differente. Perché avevi Eriksen che spaccava la partita. Un anno non può mai essere paragonato a nessun altro perché cambiano le situazioni. 

-L'Inter è la regina delle rimonte e con la Lazio l'ha subita. Tre rimonte fatte, tre rimonte subite... 

Nell'arco di un anno questi numeri si bilanciano o vanno verso una direzione. La rimonta fatta col Verona nasceva da una situazione unica in area. Quella con l'Atalanta è una gara particolare, attaccano tanto anche loro. Con la Lazio è arrivato un gol strano ma la squadra doveva mantenere comunque un equilibrio senza perdersi in situazioni che non puoi recuperare in nessuna maniera. 

(Fonte: Inter TV)

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