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Inter, c’è un dilemma che accompagna il pari con l’Atalanta. Perisic, la scusa non regge

Inter, c'è un dilemma che accompagna il pari di ieri. Perisic, la scusa non regge

Daniele Vitiello

Due punti persi o uno guadagnato? E' questo il dilemma che ha accompagnato i tifosi nerazzurri all'uscita dal Meazza dopo Inter-Atalanta. Un pareggio che se da un lato rincuora, in virtù dei risultati delle altre e dell'allungo sul Milan, dall'altro lascia l'amaro in bocca per ciò che poteva essere e non si è verificato: scavare un solco sul quarto posto a sette giornate dal gong avrebbe rappresentato quella dose di concretezza che talvolta all'Inter si insegue senza acchiapparla, soprattutto tenendo conto dei diversi scontri diretti che costellano il calendario da qui al termine della stagione.

OLTRE IL RISULTATO - Detto ciò, bisogna fare i conti anche con un aspetto che va al di là del mero calcolo matematico e riguarda lo specchiarsi nelle ambizioni e nel blasone dell'Inter. Si tratta di un passaggio obbligato che Luciano Spalletti, seppur in regola con gli obiettivi prefissati e con la propria coscienza, non può sottovalutare nel preparare una partita e che dovrebbe spingere la squadra a cercare con convinzione la vittoria finché esiste il minimo margine per farlo. Nonostante l'infortunio di Brozovic abbia senza dubbio modificato i piani, alla lunga anche le batterie dell'Atalanta hanno mostrato cenni di cedimento e provare ad approfittarne con maggiore convinzione non sarebbe stato di certo sbagliato.

ASSENTE INGIUSTIFICATO - Pesa, probabilmente quanto lo stop del suo connazionale, l'insufficiente prova sfoderata da Ivan Perisic nello scorrere complicato dei minuti per l'Inter quando la stanchezza finisce inesorabilmente per appannare le idee in fase di sviluppo del gioco. Apprezzabile il sacrificio del numero 44 in fase di ripiego, come spesso sottolinea Luciano Spalletti, ma alla lunga l'alibi diventa fragile e l'impellenza e l'imprecisione negli ultimi metri rischiano di giustificare i mugugni da parte del pubblico nei suoi confronti, considerando le doti atletiche e tecniche che si ritrova.

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