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Inter, Maicon: “Moratti presidente unico. Fortunato ad aver giocato con Ibra. Spalletti…”

A "I Signori del Calcio", il Colosso racconta la sua esperienza con la maglia dell'Inter

Gianni Pampinella

"Non sono cambiato tanto, sicuramente l'esperienza nel calcio e nella vita ti porta tante cose belle e brutte e tu devi sapere resistere bene. Io sono contento di quello che ho fatto e posso fare ancora meglio". Esordisce così Douglas Maicon, il Colosso dell'Inter del Triplete nella nuova puntata de 'I Signori del Calcio'. Il brasiliano ripercorre la sua carriera da giocatore costellata da grandi successi e trofei, conquistati soprattutto con la maglia nerazzurra: "Sono fortunato perché da quando sono nato la mia volontà e il mio sogno era quello di diventare un calciatore. Sono una persona felice con la mia famiglia e con tutto quello che ho dato nel calcio e sicuramente posso ancora dare".

IL NOME: A mia madre piaceva l'attore, Michael Douglas, e quando sono nato lei ha voluto fare questo omaggio a questo attore. Sono contento di avere questo nome perché è un nome importante.

L'IDOLO: Non mi sono mai sentito uno speciale, sappiamo che nella mia posizione ci sono tanti giocatori bravissimi. Il mio idolo è mio padre perché tutto quello di cui avevo bisogno per diventare calciatore, lui stava sempre vicino a me. Sicuramente ho visto tanti giocatori nel mio ruolo fare benissimo come Cafù in Nazionale. Il mio idolo è sicuramente mio padre.

LA STORIA: La mia è una storia un po' così perché mio padre è allenatore del settore giovanile del Criciuma, la città dove stavo io. Il terzino ha subito un intervento al dito e non poteva giocare. Mi ha messo in quella posizione, meno male perché ha capito subito qual era la mia posizione.

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