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Mancini: “Thohir investe, se non mi caccia resto. Erkin, Banega, Ljajic e l’Italia…”

Roberto Mancini, allenatore dell’ Inter, ha rilasciato un’intervista esclusiva ai colleghi di Calciomercato.com e ha parlato di futuro. Ecco cosa ha detto: – Possiamo sgombrare il campo dagli equivoci? Mancini resta...

Eva A. Provenzano

Roberto Mancini, allenatore dell' Inter, ha rilasciato un'intervista esclusiva ai colleghi di Calciomercato.com e ha parlato di futuro. Ecco cosa ha detto:

- Possiamo sgombrare il campo dagli equivoci? Mancini resta all'Inter l'anno prossimo? 

Se non mi mandano via sì. Poi nel calcio le cose cambiano in fretta. A inizio campionato dovevano esonerare Allegri e adesso sembra che debbano fargli un contratto di venti anni. A inizio anno sembrava che io dovessi restare all'Inter per 56 anni e ora si parla anche di esonero. Il calcio è questo. Dalla sera alla mattina le cose cambiano. 

- C'è chi avanza dubbi sulle prospettive dell'Inter, del presidente Thohir. Sei fiducioso sul futuro del club?

Il mio lavoro non è controllare i conti, è un altro. Per me è solo una questione di tempo di tornare ad essere una grande squadra. Il presidente ha investito e vuole investire nell'Inter e sono molto fiducioso in questo. 

- Si parla dell'arrivo di Banega. Confermi, ti piace?

"Non so se arriverà Banega o meno, non ne ho idea: bisogna chiedere a Piero. Banega è un giocatore molto bravo, tecnico, titolare della Nazionale argentina non a caso. E' un  bravo giocatore. Vedremo quello che accadrà a giugno. Se conosco Erkin? Lo conosco perché ho lavorato in Turchia, è un giocatore del Fenerbahce, lo conosco bene: sì, è un bravo giocatore. Ma non so neanche su questo, sempre a Piero bisogna chiedere"

- Ti rivedi in Ljajic? Eri come lui?

"Io non ero così quando avevo 25 anni, ero così quando ne avevo 16, esattamente così. Posso anche capire  ma siccome Ljajic ha qualità enormi, a 25 anni dovrebbe ragionare da grande professionista. Perché comunque la carriera nel calcio finisce in fretta e tante volte i giocatori di qualità non riescono a mettere a fuoco questo, che è un attimo che finisca la carriera. Uno con le sue qualità deve sfruttarle, mettersi a disposizione della squadra sempre perché poi fare il calciatore è abbastanza semplice, soprattutto per uno come lui. La concentrazione deve essere di 2-3 ore tra prima e dopo l'allenamento. Non è una cosa faticosa. Uno che disperde le qualità o non le usa tutte, è una grave perdita per il calcio e per lo stesso giocatore"

- Ti stupiresti se la Federazione ti chiamasse per allenare la nazionale visto i rapporti con Lotito?"Lotito è il presidente della Lazio, non c'entra nulla con la Nazionale. Nel senso che il presidente federale non è lui. Lo conosco solo perchè l'ho incontrato un paio di volte, non ci conosciamo benissimo. Tutti quelli dicono che io ho avuto problemi con lui...ma non ho avuto mai nessun tipo di problema, assolutamente. Giusto per chiarire e non far dire cose inesatte. Il resto non conta, c'è un presidente federale il resto non conta. Al di là di questo, per quello che mi riguarda se un giorno dovesse arrivarmi la nazionale potrebbe essere la coronazione di una carriera da allenatore di grandi squadre che può finire lì. E' chiaro che sarebbe un grande onore, questo lo è per me ma lo è per tutti gli allenatori italiani, la nazionale non capita a tutti e sempre".

La Premier le è rimasta nel cuore: pensa di poter tornare ad allenare lì un giorno?

"La Premier è bella perché si vive il calcio senza quello che accade in Italia dopo una o due sconfitte oppure dopo una o due vittorie, e perché gli stadi sono sempre pieni. Credo che sia la massima espressione di una partita di calcio. I tifosi la vivono come devono, i giocatori lo stesso. Avere vissuto un'esperienza così, avere vinto una Premier e una FA Cup, per me è qualcosa di estremamente bello".

Al City è in arrivo Guardiola: il suo rapporto con Touré non sembra ottimo. Il calciatore può tornare in orbita Inter?

"Non so cosa accadrà al City, perché ha tantissimi giocatori ed è una grande squadra ormai da quattro o cinque anni. Anzi direi che è la squadra più forte della Premier, indipendentemente dal fatto che vinca o meno. Touré è un grandissimo calciatore, come il City ne ha tanti, ma non so cosa accadrà".

Lei ha già detto che crede molto nella possibilità di arrivare in Champions quest'anno. Ritiene che il percorso di crescita dell'Inter debba portare l'Inter a lottare per lo scudetto nella prossima stagione?

"Quando si inizia una nuova era, un nuovo percorso come sta succedendo all'Inter, prima di tornare al vertice si possono passare momenti belli e altri più difficili. Quest'anno noi siamo stati in testa quasi tutto il girone d'andata, quindi significa che qualcosa di buono l'abbiamo fatto. Ora abbiamo un obiettivo, che è quello che avevamo all'inizio: siamo ancora in ballo, sappiamo che non sarà semplice ma faremo di tutto per centrarlo. Poi vedremo cosa accadrà il prossimo anno, di sicuro la squadra migliorerà, con il tempo ci accorgeremo se saremo in grado di lottare con chi oggi ha ancora più di noi".

Ci sono state settimane nelle quali lei è stato molto criticato, anche in modo pesante. C'è qualcosa che l'ha ferita?"Non leggo i giornali, in tv guardo solo le partite... Con tutto il rispetto che ho per il lavoro dei giornalisti, non mi faccio grandi illusioni quando gli elogi sono straordinari com'è capitato all'inizio della stagione né mi creo problemi quando arrivano invece le critiche, nemmeno quando sono offensive".

Addirittura offensive?

"Sì, assolutamente sì. Non le ho ascoltate con le mie orecchie, non le ho lette, ma me le hanno riferite. Il fatto è che il tifo conta e a volte anche i giornalisti sono tifosi".

Ma anche alcuni suoi ex colleghi calciatori sono stati pesanti con lei...

"Sì, ma parlare è facile. Facilissimo. Capisco anche questo, non costa niente parlare e nessuno il giorno dopo gli dice: guarda, hai detto questo ma non è proprio la cosa esatta... Fa parte tutto del circo del campionato italiano, noi viviamo di queste cose, le polemiche... A noi piace comportarci così... Poi l'Inter è una grande squadra, perciò quando c'è qualcosa che non va le critiche arrivano".

Pensa che la Juve abbia in mano lo scudetto o crede che il Napoli possa ancora recuperare?

"Credo che sarà una lotta a due... mah, non so se a due... Adesso la Roma si è rifatta sotto e in questo momento non è lontanissima: a dieci giornate dalla fine credo che possa anche diventare una lotta a tre se i giallorossi continueranno a fare così bene. Ovviamente io spero di no, visto che tra due domeniche ci giochiamo...".

(Fonte: calciomercato.com)

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