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Allegri: “Inter da semifinale di CL. Lukaku-Lautaro miglior coppia in A: bravo Conte”

Le parole dell'ex tecnico della Juventus a Sky Calcio Club: "Conte sta facendo un ottimo lavoro, Inter da quarto o semifinale di CL"

Marco Astori

Intervenuto negli studi di Sky Calcio Club, Massimiliano Allegri, ex allenatore della Juventus, ha parlato del momento del calcio italiano, dell'addio alla Juventus due anni fa e non solo. Queste le sue dichiarazioni: "Futuro? Non so ancora niente. Ho visto un po' di partite, quando alleno ne guardo poche perché mi annoiano. Ultimamente mi sono rimesso a guardarle, mi immedesimo negli allenatori e non ne indovino una. L'ultima partita che ho visto dal vivo è stata Bayern-Tottenham dell'anno scorso, mi fecero una buona impressione. Ho fatto delle riflessioni: nel calcio italiano bisogna rimboccarsi tutti le maniche. Io sono sempre stato visto come contraltare ai giochisti, ma credo ci voglia equilibrio: non è da buttare il vecchio stile ma neanche quello nuovo.

Va bene tutto, però il calcio è una roba seria. Bisogna mettere di nuovo al centro i giocatori e lavorarci: la tattica serve, nessuno non organizza la squadra. Però ci lamentiamo quando in Europa affrontiamo giocatori che la passano a 100 all'ora. Facciamoci delle domande: cominciamo dai settori giovanili con la tecnica individuale. I giocatori sono diventati uno strumento per far vedere che gli allenatori sono bravi: un allenatore è bravo quando vince o quando crea valore. Porto e Borussia hanno giocatori migliori di Juve e Inter? Non lo so, ma nel 2020 bisogna ritornare all'ABC. Tutti fanno la costruzione da dietro, ma bisogna capire quando farla, come farla e quando non farla. Non sono più bravi, ci sono casualità: la Juve è stata sfortunata e mi è spiaciuto sia uscita. Io faccio un discorso globale: bisogna curare l'aspetto tecnico, dobbiamo essere più insegnanti".

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La Juventus

"Ci siamo divisi in modo naturale. Mi spiace abbia perso oggi, ma diamo meriti al Benevento: hanno fatto una partita importante. Ci sono anche i meriti, non parliamo solo di quelli che fanno le cose che fanno male. Siamo arrivati in modo naturale, c'è stata una diversità di vedute. Non sapevo avrebbe scelto Sarri, assolutamente. Eravamo d'accordo quasi su tutto, ma è stata una scelta di cui non ci siamo resi conto: è stata una scelta del presidente. Sono stati cinque anni meravigliosi, ci siamo divertiti. Dopo cinque anni è difficile dare stimoli, sicuramente è stato uno dei motivi per cui hanno deciso di cambiarmi. Io sono molto legato alla Juventus: ma io mi affeziono a tutte le squadre, sono passionale. Se ci tornerei? Non lo so, è impossibile dirlo. Pirlo? Non so che difficoltà possa avere, ma fare l'allenatore è molto difficile. Ci sono due allenatori: dal lunedì al sabato è un mestiere, domenica è un altro".

CRISTIANO RONALDO - "Più alzi il livello, più è veloce l'apprendimento dei giocatori a livello calcistico. Io ho avuto la fortuna di avere tanti campioni, è più facile nella gestione. L'importante è il rispetto reciproco. Hai di fronte delle aziende, i social imperversano. I giocatori ascoltano sempre l'allenatore, devi essere un punto di riferimento".

RIFIUTI ALLE SQUADRE - "Due anni fa mi chiamò il presidente del Real Madrid, ma avevo già dato la parola al presidente della Juventus. Mi hanno chiamato ultimamente alcune squadre, ma voglio rientrare a giugno perché mi diverto. Astinenza no, però mi manca godere delle gesta dei calciatori".

COSA MANCA ALLA JUVE IN EUROPA - "Non lo so, come faccio a dirlo. Hanno lavorato bene, sono in finale di Coppa Italia, hanno vinto la Supercoppa e sono lì per lottare per i primi quattro posti. La Champions è 1X2, poi il Covid ha stravolto un po' tutto. In campionato? Chiesa sta facendo bene, Morata è partito bene. Il centrocampo è stato cambiato totalmente, hanno qualità: nel cambio generazionale cambiano le caratteristiche dei giocatori e devi ricostruire un'anima di una squadra. Ci vuole calma, i giocatori non sono macchine. Tutte le squadre hanno passato momento di difficoltà. Se vince la Coppa Italia, va in Champions e con la Supercoppa è un'annata positiva: forse poteva essere più vicina all'Inter, però devi capire le dinamiche anche degli infortuni. Se nel campionato italiano i migliori sono quelli più avanti con l'età, bisogna fare delle riflessioni".

LA NAZIONALE E I GIOVANI - "Mancini sta facendo un grandissimo lavoro, ora ha il peso che tutti si aspettano che vinca l'europeo: è difficile perché hai il confronto con squadre di prima fascia. Con l'equilibrio giusto bisogna ragionare e passare piuttosto qualche anno di magra dove ricostruisci qualcosa. Io capisco che come esce un giovane che fa bene due partite, costa 50 milioni: però a bruciarli fai presto. Una volta ti affermavi a 26 anni. Roberto sta facendo un lavoro straordinario, la nazionale è cresciuta in autostima: ha trasmesso molta serenità. Tutti lavorano per fare un grande europeo".

L'Inter

"L'Inter, soprattutto dopo l'uscita dalla coppa, grazie alla quale hanno potuto lavorare insieme perché Barella e Bastoni sono cresciuti molto, secondo me è una squadra che può giocarsi un quarto o una semifinale di Champions. Sono più consolidati della Juve: Antonio sta facendo un ottimo lavoro e ha le potenzialità l'anno prossimo per fare una grande Champions".

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ERIKSEN - "Antonio ha avuto pazienza a lavorarlo, in Inghilterra c'è più spazio e meno tattica: l'Inter giocando nella metà campo avversaria, abbassando Eriksen di dieci metri, mette la palla dove vuole. Conte ci ha lavorato e ci è arrivato".

LUKAKU-LAUTARO - "E' la miglior coppia che c'è in Italia, lo dimostrano i fatti. Conte è stato molto bravo a farli giocare insieme: nonostante abbiano caratteristiche fisiche diverse, sono molto simili".

SAN SIRO - "Giocare a San Siro è mooolto pesante. Mooolto pesante. Se giochi a San Siro devi scegliere giocatori anche di grande personalità, non solo bravi. Giocare allo Stadium di Torino è pesante, ma San Siro è più pesante".

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