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Gds – Inter lontana dall’avere il dna di Conte: è anche colpa sua? Ecco cosa serve per ripartire

L’allenatore non riesce a dare la sterzata: serve una svolta

Gianni Pampinella

Dopo la  sfuriata contro il Bologna, Antonio Conte si aspettava tutta un'altra Inter contro il Verona. Invece la squadra nerazzurra è entrata in campo molle, zero idee e giocando uno dei primi tempi più brutti. Rispetto all'inizio della stagione, l'Inter ha subito una metamorfosi per certi versi inspiegabile. La Gazzetta dello Sport prova ad analizzare le difficoltà della squadra nerazzurra e del tecnico. "Oggi l’Inter sembra molto lontana dall’avere il dna di Antonio. L’involuzione della difesa è sotto gli occhi di tutti: nelle tre partite in cui l’Inter ha perso 7 punti (Sassuolo, Bologna, Verona), 7 sono stati anche i gol presi. Un’enormità, che cancella i buoni numeri offensivi. Il gruppo non gira, sembra scollato, a tratti anche con poca convinzione e quindi con poco spirito contiano nelle vene".

"E le prestazioni dei singoli certo non aiutano. C’è la stanchezza per le partite ravvicinate (che vale per tutti), infortuni e squalifiche hanno ridotto le scelte, ma l’Inter deve crescere anche individualmente. Skriniar è stato imbarazzante nell’azione del vantaggio di Lazovic, Brozovic non sta riuscendo a guidare la squadra con lucidità (e la sostituzione è più di una prova…), Lautaro ha sempre sulla testa la “maledizione” del Barcellona, Eriksen in otto minuti (recupero compreso) non fa nemmeno in tempo a scaldarsi e non può essere utile alla causa. Ma è Conte che qui deve metterci il suo se vuole rialzare l’Inter: serve trasmettere di nuovo fame, resettare e ripartire, per non finire la Serie A in maniere anonima e per non presentarsi all’Europa League con una squadra sgonfia. Al di là degli acquisti che verranno e di quello che i nerazzurri faranno l’anno prossimo, è oggi il momento in cui si deve correre".

(Gazzetta dello Sport)

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