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Conte dov’è il furore? Il temuto biscotto è a San Siro. Altro che percorso, l’Inter va fuori strada

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L'Inter esce ancora una volta ai gironi di Champions League dopo un pareggio a reti bianche contro lo Shakthar che va in Europa League

Andrea Della Sala

L'Inter saluta l'Europa ancora ai i gironi di Champions League. Ma questa volta il bilancio è ancora più pesante: i nerazzurri chiudono il girone al quarto posto e salutano anche la possibilità di partecipare all'Europa League. Il biscotto tanto temuto tra Real Madrid e Borussia non c'è stato, la squadra di Zidane ha chiuso subito la pratica con una doppietta di Benzema. Come fanno le grandi squadre. E a questo punto ha ragione Lukaku: l'Inter non lo è, ha ancora parecchia strada da fare. 

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FURORE - Partite da dentro o fuori come quella di stasera le devi azzannare e indirizzare fin dai primi minuti. L'Inter a San Siro aveva un match point importante, ma ha preferito provare a giocare fino alla fine, con un giro palla irritante e totalmente inutile. Serviva quel furore che tanto chiede Conte, ma che ultimamente fa fatica a ottenere dai suoi giocatori. Serviva velocità, ma l'Inter ha aspettato e aspettato, tenendo bassi i ritmi e non accelerando mai. A tratti sembrava che il pareggio potesse tenere in corsa i nerazzurri. Il tutto contro una squadra arrivata a San Siro per pareggiare e alla fine lo Shakhtar ha 'vinto' perché ha ottenuto quello che voleva, l'Europa League.

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QUALITÀ - Il problema è sempre lo stesso: quando l'Inter incontra avversari che si mettono a specchio e aspettano va in difficoltà. In estrema difficoltà. Quando devi fare la partita contro squadre chiuse serve qualità, serve il giocatore che salta l'uomo. E nell'Inter schierata da Conte di giocatori in grado di garantire la superiorità numerica ce n'erano pochi. Squadra bloccata, troppo preoccupata forse di assecondare le tante richieste tattiche del tecnico. Che alla fine non hanno portato a nulla. E anche la gestione dei cambi lascia a desiderare. Predicare calma e aspettare fino alla fine per cambiare un esito che sembrava sempre più scritto non è stata una buona strategia. L'Inter era stanca di girare a vuoto, le forze fresche servivano prima. Ci voleva una scossa. Se vuoi vincere qualche rischio te lo devi prendere. E probabilmente per il bene della squadra dovresti anche abbandonare qualcuno dei tuoi dogmi. Peccato, questa Inter poteva e doveva passare questo girone a occhi chiusi.

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