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Conte: “Mai detto quello che avete scritto oggi! Parleremo serenamente. Hakimi? Rigori mai”

Foto: Sky Sport

Tra scudetto, presente e soprattutto futuro. Ai microfoni di Sky Sport dopo Inter-Verona, Antonio Conte ha parlato così

Marco Macca

Sofferta come non mai, non adatta ai deboli di cuore. Ma quel che conta, è che contro un Verona sempre tosto la sua Inter ha centrato altri tre punti pesanti come un macigno, che proiettano i suoi ragazzi a un passo dallo scudetto. Antonio Conte, provato ma felice. Juric e i suoi l'hanno fatto soffrire, con il giallo di un gol annullato a Faraoni nel finale che poteva scrivere un finale diverso. Ma l'allenatore nerazzurro non può non essere soddisfatto per tre punti che portano l'Inter a una manciata di punti dal 19° scudetto della sua storia. Ai microfoni di Sky Sport, il tecnico ha parlato così:

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PRESSIONE - "Non dimentichiamo che questa era la 3a partita in 7 giorni, che ho scelto di affrontare con gli stessi calciatori. Venivamo da due partite giocate molto bene, ma in cui erano arrivati 2 pareggi che avevano bloccato la nostra corsa. Oggi buona partita contro un avversario tosto come il Verona. Siamo stati bravi all'approccio. Inevitabile che i calciatori sentano la pressione di vincere qualcosa di importante. E' da tantissimo tempo che un club come l'Inter non vince lo scudetto. Essere noi i protagonisti nel riportare la società alla vittoria diventa importante. Abbiamo commesso degli errori che a mente libera non avremmo commesso".

DARMIAN - "Darmian si è conquistato un posto importante nell'Inter. E' arrivato in sordina dopo il Parma e lo United. Ragazzo eccezionale, che sta dimostrando di avere grandi qualità, su di lui puoi contare sempre. Ha duttilità, ha tutto e con i compagni sta facendo qualcosa di bello. Ne avevo parlato anche in ottica nazionale".

FUTURO - "Io ieri sono stato molto chiaro. Dobbiamo essere concentrati sul presente e sullo scudetto. Eventualmente, mi si chiederà tutto dopo. E' tutto nato dopo la partita di La Spezia, quando ho detto cose importanti sulla Superlega. A precisa domanda sulla scadenza del contratto, ho risposto che guardo al presente, che per noi è più importante di tutto. Dopo, ovviamente, ci vorrà chiarezza. Punto. Tante volte far passare Conte per un guerrafondaio fa comodo. Io non ho detto niente e sulle prime pagine dei giornali si parlava della mia conferenza, che è stata da 0-0. Mai come quest'anno sono stato zitto e sto continuando a farlo, lavorando".

HAKIMI - "L'importante è che non tiri i rigori. Sulle punizioni va forte. A fine allenamento lo vedo tirare i rigori e penso che se arrivassimo a giocarci qualcosa ai rigori dovrebbero morire tutti prima che io lo faccia calciare a lui. E' una pippa in questo. Ma sta crescendo tantissimo, in tutto".

RESTARE ALL'INTER - "Partire sempre da zero per poi ricominciare dopo 2-3 anni nuovamente è stancante per un allenatore come me. Quando inizi un lavoro, speri che possa continuare per tanto tempo. Perché i ragazzi sanno cosa vuoi. Sarei contento di poter continuare il lavoro che sto facendo. Detto questo, servirà capire cosa si può fare in maniera molto serena. Anche perché altrimenti diventa difficile la comunicazione con i media. Poi, tutto cade sull'allenatore. Io so benissimo che il mio è un cognome pesante e che porta responsabilità. Devi combattere sempre per vincere. Ma tante volte, negli anni, mi sono trovato a combattere in Champions League con squadre non attrezzate".

(Fonte: Sky Sport)

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