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Gds – Inter, ecco come Eriksen è diventato di troppo. Conte aveva messo la firma…

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Per questo il danese è rimasto fuori dal progetto tattico

Gianni Pampinella

La cocente eliminazione in Champions League, oltre a creare malumore nell'ambiente, poteva fungere da detonatore per una situazione esplosiva. Invece la squadra di Antonio Conte ha reagito bene in campionato centrando col Napoli la quinta vittoria consecutiva. E come poche volte è accaduto in questa stagione, Handanovic ha mantenuto la porta inviolata, merito delle sue parate, del trio titolare (Skriniar-De Vrij-Bastoni), ma merito soprattutto del ritorno al 3-5-2. Lì Antonio Conte e la squadra hanno ritrovato vecchie certezze e soprattutto Marcelo Brozovic.

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"Ma come, Conte non se ne voleva liberare? Lo scambio col Psg per Paredes non era ormai fatto?", chiede la Gazzetta dello Sport. "Sì e sì, ma le cose cambiano, se sai come cambiarle. E Brozovic lo ha saputo fare, in silenzio, con il solo aiuto delle sue capacità. Diventando, di fatto ma senza volerlo, la nemesi di Christian Eriksen".

"In estate il croato sembrava appunto pronto a lasciare Milano e Conte a cambiare modulo per costruire attorno ad Eriksen il suo ambiente ideale. Via il 3-5-2 classico e dentro un più offensivo 3-4-1-2, con quell’uno, il trequartista, idealmente interpretato dal danese. A non convincere di più nel 3-4-1-2, poi, è stata la mancanza di equilibrio che ha causato troppi gol subiti. Al vecchio 3-5-2 Conte ha fatto ricorso contro il Sassuolo, dopo il secondo k.o. contro il Real. Risultato? 3-0 a una delle migliori squadre del campionato. E tanti saluti al trequartista".

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Ma Antonio Conte non vede altri in quella posizione che il croato. Perché solo lui? "Perché metterlo al centro dell’azione consente alle due mezzali, sgravate da compiti di impostazione, di mettere al frutto al meglio le proprie qualità. Potrebbe farlo Eriksen quel ruolo? Forse sì, ma non per Conte: il tecnico vede nel tiro l’arma migliore del danese, arretrarlo così tanto ne dimezzerebbe la capacità. Perché non mezzala, allora? Perché per il salentino non ha l’intensità e il dinamismo giusti, caratteristiche che non mancano ai due titolari e che anche Sensi, quando ha potuto ha dimostrato di avere più del danese".

"Ecco perché la centralità di Brozovic non può che togliere spazio a Eriksen. Conte ha saputo re-innamorarsi di Brozovic dopo averne praticamente messo la firma sulla cessione. Le cose cambiano, se sai come cambiarle: anche questo può essere un messaggio per Eriksen".

(Gazzetta dello Sport)

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