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ESCLUSIVA Paolillo: “Superlega follia, con Moratti mai. Suning? Va meglio. Conte ha…”

L'ex dirigente dell'Inter ha parlato a FCINTER1908 dell'idea Superlega e del momento della squadra di Conte

Andrea Della Sala

È fallito il tentativo di creare una Superlega con i top club europei, tra cui Inter, Milan e Juve. Ora bisognerà vedere come questi club verranno riaccolti sia a livello nazionale che internazionale. FCINTER1908 ne ha parlato con l'ex dirigente dell'Inter Ernesto Paolillo.

Si è parlato tanto della Superlega, che idea si è fatto di questo progetto poi fallito in 24 ore?

"Fin dall'inizio ho detto che sarebbe stata un'autentica follia. È un progetto che avrebbe indebolito tutto il sistema calcio da un lato e dall'altro lato avrebbe creato per quest'élite un torneo abbastanza strano. Un circo che sarebbe andato in giro per tutto il mondo facendo partite tra di loro. Ci sarebbe stato un vincitore ma senza l'appeal che ha il battere tutti. Mi sono fatto anche l'idea che effettivamente è ora di rimettere mano al metodo di distribuzione dei ricavi dell'Uefa. Indubbiamente, guardando i bilanci dell'Uefa, i ricavi dovrebbe essere ridistruibiti e il meccanismo dovrebbe essere più premiante per chi fa più spettacolo".

Diciamo che il fine di ottenere più ricavi è comprensibile, il mezzo e il modo in cui è stato comunicato il tutto è completamente sbagliato...

"Certo, avrei preferito che prima fosse stata fatta una severa lotta in Uefa per la ridistribuzione dei fondi. E poi una scissione viene fatta nel caso in cui si è penalizzati o non si trova un accordo. Senza una battaglia, andare in giro in 12 affermando di essere l'élite che si è autoproclamata non è bello e non va bene. Avete visto infatti i tifosi di tutte le squadre come hanno reagito". 

Dalle interviste fatte da Marotta e Maldini si è capito come fosse un discorso portato avanti dalle società. È possibile che questi dirigenti non sapessero nulla o quantomeno sapessero poco di questo progetto?

"È possibile. A volte vedo accadere di tutto, si inizia con trattative segrete e poi si va avanti avendo paura di trasmetterlo ai collaboratori, temendo che possa uscire qualche voce. Queste cose vanno prima masticate in famiglia e discusse con tutti, ma credo che sia possibile che sia Marotta che Maldini non ne sapessero nulla". 

Ora come ne escono questi club sia a livello nazionale che internazionale?

"L'Uefa ha dimostrato di essere estremamente saggia, chi rientra è automaticamente perdonato. Mi piacerebbe a questo punto che i 12 club dimostrassero la realtà delle loro rivendicazioni intavolando una discussione sui metodi di ridistribuzione. Sarebbe legittimo. Se volevo staccarmi perché non ero contento di come andavano le cose, allora metto sul tavolo il perché stavo facendo un altro tipo di scelta". 

Da un certo punto di vista condivide il ragionamento di Conte che condanna la Superlega, ma la Uefa deve fare un passo verso questi grandi club...

"Assolutamente. Ma dobbiamo essere corretti, anche i club devono fare un po' di autocritica: non è possibile subire tutto quello che hanno subito a causa del covid e poi concedere ai giocatori e agenti di tutto pur di non lasciarseli sfuggire. C'è qualcosa che non va anche lato costi e non solo dal punto di vista dei ricavi". 

Questo progetto della Superlega ai suoi tempi, quindi con lei in dirigenza e Moratti alla presidenza, sarebbe stato portato avanti o l'Inter si sarebbe chiamata fuori?

"No, credo che l'Inter si sarebbe tirata fuori. La battaglia sarebbe stata fatta in Uefa sulla redistribuzione dei ricavi e non organizzando un campionato ad personam, ad società".

Conte ha chiesto chiarezza alla proprietà. Come giudica la situazione? L'arrivo di Zhang può sistemare le cose?

"Conte ha operato tanto in linea con la società anche nel momento in cui non venivano pagati gli stipendi. Ha saputo tenere bene il rapporto coi giocatori, creando fiducia e superando il momento. Credo che ci sia da interrogare su quali siano le reali intenzioni della società, la continuità aziendale e sugli eventuali investimenti da fare per mantenere la squadra competitiva. Mi sembra corretto che un allenatore chieda queste garanzie, magari andrebbe chiesto di più all'interno della società e meno sui giornali". 

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Come si potrà risolvere la questione societaria? Suning dovrà vendere una parte, entrerà un nuovo socio?

"Questo lo sa solo Suning. Mi auguro che la situazione economica in Cina volga per il meglio come sta avvenendo. Il Paese sta guidando la risalita del Pil e la ripresa dell'economia del mondo. A un certo punto alcuni vincoli che sono stati messi dal Governo verranno via via rilasciati". 

Se dovesse andare bene con lo scudetto, poi bisognerà investire per fare un passo in più in Europa...

"Assolutamente sì, però le spese deve essere sempre oculate. A volte si spende tanto e comunque non si vince. Il caso Cristiano Ronaldo ne è la dimostrazione".

Come vede l'Inter dopo questi due pareggi? Ha comunque allungato sul Milan...

"Anche con lo Spezia meritava di vincere. A Napoli il gol è arrivato da un infortunio, poi hanno rimontato e non è comunque facile contro una buona squadra come il Napoli. E meritava di vincere. Ieri ha giocato molto bene, è passata un'altra giornata, il vantaggio è aumentato e ora bisogna saper anche gestire e non buttarsi a capofitto. Io sono certamente ottimista".

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