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Alla Pinetina risuona imperativo assoluto. Skriniar e Sanchez caricano. E il nuovo Conte…

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Le ultime alla vigilia della sfida di Champions League

Sabine Bertagna

È il primo a scendere in campo, Antonio Conte. Nella rifinitura che precede la partenza per Madrid il tecnico nerazzurro è il primo a camminare sull'erba della Pinetina. Assorto, concentrato. La squadra tarda a raggiungerlo, allora Conte impartisce un'indicazione veloce e i tempi si accelerano improvvisamente. I giocatori incominciano ad arrivare a spasso spedito. Alexis Sanchez sorpassa i compagni ed è il primo a raggiungere Conte e lo staff. C'è l'assenza di Romelu Lukaku, che riecheggia potente. Ma da come corre e si impegna il cileno, è chiaro che supportare Lautaro è la sua missione. Alexis spinge, proprio come gli chiede Pintus (a lui e a tutta la squadra). L'atmosfera autunnale di Appiano Gentile si riempie di tanti comandi decisi e veloci. Spingere non è un'opzione, ma l'unica cosa da fare. Non c'è posto per i tentennamenti, ora.

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In campo si rivede finalmente di nuovo anche Milan Skriniar, che arriva quasi a braccetto insieme al compagno di reparto Alessandro Bastoni. Entrambi sono usciti da quel maledetto tunnel che è il Covid. Ne hanno risentito loro, ma anche tutto il reparto difensivo che ancora traballa alla ricerca di un equilibrio che permetterebbe alla squadra di giocare seguendo lo slogan offensivo di Conte. Segnare un gol in più degli avversari. Domani i riflettori saranno puntati anche sulla difesa. Serve alzare il livello e ritrovare sicurezza. Con estrema urgenza.

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Antonio Conte osserva da lontano il torello dei suoi giocatori. Lo staff li incalza, i calciatori si caricano a vicenda. Anche in un torello ci sono ottimi spunti per essere competitivi. Sanchez e Eriksen si cercano mentre la squadra si sposta da un esercizio all'altro, Arturo Vidal prova il lancio da lontano e insacca la palla in rete. Anche i centrocampisti saranno chiamati a dare di più domani. Sono i gol che mancano e senza la "copertina" di Lukaku questa squadra ha bisogno di una prova corale all'altezza e di nuovi protagonisti. I ragazzi ritornano ad alzare i ritmi con Pintus. Ci danno dentro tutti, da Nainggolan a Perisic.

Conte osserva. Nessun discorso in cerchio come succedeva quasi sempre l'anno scorso prima delle rifiniture alla vigilia delle sfide di Champions. Da fuori potrebbe sembrare che Antonio sia distante. È l'appunto che più spesso gli stanno rivolgendo tutti, giornalisti e media. È un Conte meno viscerale e sanguigno, almeno all'apparenza. Solo i prossimi risultati, a partire da quello di domani, potranno dire quanto questo cambiamento sia da relazionare al percorso della squadra e a quanto raccolto finora. Già, il percorso. E ad Appiano, insieme ai comandi del preparatore, risuona un imperativo non più ignorabile. Vietato sbagliare. Davvero vietato sbagliare.

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