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Inter, Conte: “Obiettivo era la vetta. Ora posso puntare su Eriksen. E Perisic ha…”

L'allenatore nerazzurro ha commentato la vittoria della sua Inter sulla Lazio di Inzaghi ai microfoni di Skysport

Eva A. Provenzano

La sua Inter ha regalato ai tifosi nerazzurri una vittoria da far battere il cuore. A tema nella serata di San Valentino. Gli interisti si sono visti recapitare nel salotto di casa tre punti e insieme un bigliettino con scritto su 'sorpasso'. Momentaneo, è vero. Ma tante volte l'Inter non era riuscita a fare il passo decisivo quando serviva. È arrivato contro la Lazio: vittoria e primo posto. Nel girone di ritorno non succedeva dalla stagione 2009-2010. Ad una giornata dal derby con il Milan. Una partita che si carica di significati importantissimi.

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Ma c'è prima da commentare quanto accaduto al Meazza contro gli uomini di Inzaghi. Antonio Conte ne ha parlato ai microfoni di Skysport a fine gara. Questo è quanto ha risposto alle domande che sono arrivate da Caressa e dai suoi ospiti in studio:

-Quanto si sta bene lassù in classifica e nella settimana che porta al derby?

Era un obiettivo che stavamo inseguendo da un po' di tempo. Cercare di arrivare in testa. Lo abbiamo fatto oggi, dopo una partita giocata contro un'ottima Lazio a cui faccio i complimenti. Sono tosti e quadrati. Venivano da sei vittorie consecutive e questo dimostra la loro forza e dimostra la nostra forza mentale, dimostrata con continuità. Sono contento per i ragazzi. Normale che questo è un punto di partenza e non di arrivo. La prossima è contro il Milan, arrivarci davanti è meglio. Sarà una partita bella tra due squadre forti, che hanno delle ambizioni.

-Faccio due nomi, Lukaku ed Eriksen. Quando c'è di tuo nelle prestazioni del belga e quanto di suo. E sul danese se questa è la notte perfetta, San Valentino, per far scoccare la scintilla? 

Per quanto riguarda Romelu ha dato una grande risposta, come tutta la squadra. Pure Lautaro ha fatto una grande prestazione. Ma tutti, Perisic, i difensori, Brozovic. Importante per lui dare una risposta così in un momento in cui qualcuno parlava di prestazioni opache e di strascichi a livello psicologico. Si attraversano momenti più bassi ma è tornato in maniera prepotente. Ha bisogno di questo lui. E ha bisogno che tutta la squadra affronti le partite con questa voglia e questa determinazione. Va fatto un plauso a tutti, pure ad Eriksen che sta capendo cosa vogliamo da lui. Ha giocato la scorsa partita e anche oggi ha fatto una buonissima partita. Questa è la strada. Tutti devono sentirsi protagonisti. Anche chi ha recuperato adesso, Vecino che ora è a posto. Le risposte arrivano da tutti, Gagliardini che entra col piglio giusto. Perisic notevole in entrambi le fasi. Dobbiamo continuare a lavorare tutti così sapendo che c'è un unico obiettivo che è l'Inter e per rendere orgogliosi i tifosi. 

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-Migliorata tanto la fase difensiva. Da un punto di vista tattico nel ruolo di mezzala sinistra Eriksen può rendere al meglio e diventare un quasi titolare? 

Lui ha avuto problemi di ambientamento per capire anche il calcio italiano. Comunque è un calcio difficile. Molto tattico. Adesso c'è un'intensità superiore rispetto agli anni precedenti. Adesso ha iniziato a capire, ad entrare dentro determinate situazioni. Abbiamo provato ad inserirlo in tutti i modi, anche cambiando sistema per coinvolgerlo di più. Ha fatto un passo in avanti verso di noi. Parla in italiano ora ed è importante anche perché capisce quando parlo con i compagni. Ha fatto una partita attenta in fase difensiva. Ha sicuramente una gamba più rabbiosa e adesso è un'arma in più. È un'opzione per me e sono più sereno a puntare su di lui. 

-Perisic non ha sbagliato nulla...

Come per Christian anche per Perisic il tempo è stato galantuomo. Anche con lui abbiamo lavorato. Lui è un esterno offensivo nel 442 o nel 4231. Adesso riesce a fare le due fasi in maniera giusta. Può crescere ancora tanto. Ha potenzialità che non conosce. Ha destro, sinistro. Lui si è messo in discussione, per certe cose ha fatto di necessità virtù. Quando c'è materiale qualitativo, fisico e umano è più facile per un allenatore. Sta maturando molto ed è importante perché ampliamo il ventaglio di soluzioni prima più limitate. 

-Secondo te chi è l'uomo partita Sky? 

Sarebbe difficile dare la palma del migliore in campo. Per me conta che vinca la squadra. I ragazzi sono sintonizzati su questo e deve essere un punto di partenza per noi. Altrimenti tutto il lavoro fatto verrebbe vanificato. 

(Fonte: Skysport)

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