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Inter, un avvio da paura. La risposta che Inzaghi si aspettava e la solita preghiera

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L'analisi di FcInter1908.it sulla straripante vittoria dell'Inter sul campo del Monza
Gianni Pampinella Redattore 

Dieci tiri, due gol e almeno 7-8 occasioni da rete sbagliate. Sono i numeri dello stratosferico primo tempo dell'Inter sul campo del Monza. In un campionato dove nulla è scontato e dove non va sottovalutato nessun avversario, i nerazzurri offrono una prova da grande squadra. I timori della vigilia erano più che giustificati. Primo perché l'Inter nelle ultime settimane aveva palesato un normale calo fisico che si era già notato contro il Lecce. Secondo perché la scorsa stagione il Monza uscì con 4 punti dal doppio confronto contro i nerazzurri. Prima della partenza in direzione Riad per la Supercoppa, Simone Inzaghi ha la risposta che si aspettava dai suoi ragazzi. Due partite in 14 giorni hanno sicuramente inciso e permesso alla squadra di respirare.

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Nella sua breve carriera da allenatore, non ha mai fatto più punti nel girone di ritorno rispetto all’andata. È questa la sfida più difficile per Inzaghi e i giocatori che sono partiti col piede giusto in questo 2024. Con tutta la rosa a disposizione, a eccezione di Cuadrado che rientrerà ad aprile, il tecnico è tornato a ruotare i suoi uomini gestendo al meglio forze ed energia in vista di un tour de force che con ogni probabilità sarà decisivo per le sorti del campionato, senza dimenticare il doppio confronto di Champions League contro l'Atletico. All'U-Power Stadium si è rivisto il 'vecchio' de Vrij che prima dell'infortunio era stato il migliore dei difensori.


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È tornato a pieno regime anche Federico Dimarco ormai imprescindibile per questa squadra e che si conferma uno dei migliori esterni sinistri in circolazione. Ancora una volta, però, Inzaghi dimostra di non fidarsi né di Arnautovic, né di Sanchez. Non è un caso che abbia tenuto in campo Lautaro e Thuram anche sul 3-0 a favore dei nerazzurri. Prima del fischio d'inizio, Beppe Marotta ha ribadito che il club non tornerà sul mercato per rinforzare l'attacco: "Siamo l'attacco più prolifico con 48 gol, tutta la squadra ha contribuito. Non vedo criticità. Il reparto offensivo ci dà garanzie per il resto della stagione". Ma la scelta di Inzaghi dovrebbe indurre a qualche riflessione nella dirigenza prima della fine di questa finestra di mercato. Intanto i tifosi nerazzurri e lo stesso Inzaghi accendono il solito cero a Lautaro e Thuram. La preghiera è sempre la stessa: che il Dio del calcio li preservi.

 

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