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Inter a Porto muro di gomma come Inzaghi: due ingredienti hanno regalato il sogno

Inter a Porto muro di gomma come Inzaghi: due ingredienti hanno regalato il sogno - immagine 1
L'analisi di Fcinter1908.it su quanto accaduto ieri sera allo stadio do Dragao da parte dell'inviato Daniele Vitiello

Daniele Vitiello

La sensazione per chi ieri era al do Dragao è che, anche se Porto-Inter fosse durata tutta la notte, sarebbe finita allo stesso modo. In un colpo solo la squadra di Inzaghi ha ritrovato la compattezza delle gare migliori e quel pizzico abbondante di fortuna. Due ingredienti che erano mancati in altre circostanze, ultima la tragica trasferta di La Spezia di pochi giorni fa. I nerazzurri sono entrati in campo assorbendo in toto lo spirito del proprio allenatore: un muro di gomma, che - nonostante qualche cedimento in conferenza - non si lascia mai permeare dalle provocazioni. Simone Inzaghi non le raccoglie. Le respinge con gli ingredienti che lui stesso ha sottolineato: intelligenza ed educazione. Ormai ha abituato giornalisti e tifosi ad un muro di gomma molto simile a quello eretto per gli ultimi 15' nella trequarti interista.

Inter Onana

L'Inter ha superato la prova di resistenza a pieni voti in una gara di mourinhana memoria, proprio in uno stadio in cui lo Special One ha scritto pagine incredibili di storia. Inzaghi può così scacciare, almeno per il momento, voci sui possibili sostituti che erano già circolate con una discreta insistenza. Fa bene a ringraziare i suoi ragazzi, a partire da Onana, anche lui muro impenetrabile e valore aggiunto a livello tecnico e caratteriale. Lui e soprattutto compagni che sarebbe ingeneroso derubricare a semplici gregari hanno mostrato che per raggiungere determinati obiettivi non si può prescindere da un determinato approccio.

Porto Inter

Una prestazione di carattere della quale andare orgogliosi. L'Inter formato Europa si conferma con spalle larghe e petto gonfio, almeno quanto basta per spingere il Porto fuori dalla Champions e continuare a coltivare speranze piuttosto ambiziose. Per alcuni è stato come ringiovanire 12 anni (da tanto mancavano i quarti di finale), altri hanno scoperto una piacevolissima sensazione mai provata. Da adolscenti, come trovarsi di fronte all'eliminazione del coprifuoco. Questa squadra, almeno per una volta, può permettersi di indugiare più del solito oltre i confini nazionali. Quanto, dipenderà da se stessa e dall'esito del sorteggio di venerdì prossimo.

Ma respirare l'aria del salotto buono spingerà Inzaghi e i suoi a dare il massimo per continuare a stupire. Ricordatevene quando questi ragazzi cadranno nuovamente sotto il peso delle loro fragilità. Potrebbe capitare. Anzi, ricapiterà quasi sicuramente. Bisogna esserne consapevoli. Non per questo, però, vanno lasciati a loro stessi. Hanno già dimostrato che possono tornare a rialzarsi. E a regalare serate incredibili come quella di ieri.

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