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Inter, il piano triennale per aprire un ciclo: blindati big, Inzaghi e dirigenza

Inter, il piano triennale per aprire un ciclo: blindati big, Inzaghi e dirigenza - immagine 1
L'ambizione del club nerazzurro è quella di dominare in Italia e di confermarsi al top in Europa fino al 2027
Fabio Alampi Redattore 

L'ambizione è di quelle importanti: aprire un ciclo vincente, dominare in Italia e confermarsi tra i top club d'Europa almeno per i prossimi 3 anni, fino al 2027. L'Inter si gode questo presente scintillante, ma guarda anche al futuro, e l'idea è quella di confermare in blocco squadra, staff tecnico e dirigenza che tanto bene stanno facendo in queste stagioni, senza rinunciare a nessun big, come spiega La Gazzetta dello Sport:

"La squadra non svanirà in una nuvola di zolfo un attimo dopo lo scudetto, anzi l'Inter vuole restare tiranna grazie a un preciso piano triennale. Squadra, dirigenza, allenatore hanno messo radici profonde, perfino la società è assai più stabile, al punto che c'è una ambizione condivisa tra gli uffici di viale della Liberazione, i campi di Appiano e il quartier generale di Suning a Nanchino: si proverà a vincere ben oltre il 2023-24 tenendo tutti i guerrieri di questa storica cavalcata.


Nello sport li chiamano "cicli", e i nerazzurri vogliono costruirne uno tutto loro, a partire dallo scudetto della seconda stella: l'orizzonte temporale è di un triennio, si lavora già adesso per mantenere il vantaggio competitivo in Italia e restare nell'élite europea fino al 2027".

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Inzaghi al comando

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"Inzaghi possiede le chiavi di questa auto diventata ormai fuoriserie: da traballante allenatore di passaggio, è ormai diventato per meriti sul campo un manager di alta responsabilità "stanziale" a Milano. Non è solo il suo metodo democratico di gestione dello spogliatoio o la capacità di unire bello e vittoria, ai piani alti interisti è stata apprezzata (e verrà ricompensata…) la crescita nella gestione della difficoltà. Simone ha rinnovato già due volte da quando è a Milano e ora "scade" nel 2025, ma i dirigenti non vogliono che un allenatore capace di vincere almeno un titolo nelle ultime tre stagioni inizi l'anno con un contratto in scadenza. Il desiderio (reciproco) di stare insieme è tale che il rinnovo, scontato, possa non essere solo di un anno come avvenuto l'ultima volta, ma spingersi fino a due.

Nel caso, Inzaghi verrebbe blindato fino al 2027, proprio la nuova data di scadenza dei dirigenti dell'area sportiva, da Beppe Marotta a Piero Ausilio. La continuità tecnica parte proprio da loro, abituati a bruciare sul tempo la concorrenza".

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Big blindati e nessun sacrificio

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"Giusto un attimo prima di sfidare il Cholo l'Inter riprenderà in mano pure la pratica per il rinnovo di Lautaro: i dirigenti vedranno il procuratore del Toro, Alejandro Camaño, direttamente nella "sua" Madrid e inizieranno a limare quei due milioni di differenza tra domanda (10) e offerta (8). C'è fiducia sulla firma dell'argentino prima di giugno, la stessa che i dirigenti nutrono sul contemporaneo sì di Barella. I nuovi contratti di capitano e vicecapitano andranno perfino oltre il famoso 2027 — qui l'orizzonte è 2028 — e saranno pezzi pregiatissimi di una squadra da preservare per intero.

I nerazzurri vincevano l'ultimo scudetto immersi in un cupo senso di precarietà (salutarono Hakimi e Lukaku), mentre stanno vincendo questo con ben altre prospettive: a meno di offerte indecenti, nessun big dovrà necessariamente partire. Ora la priorità dell'Inter non è più sopravvivere, ma costruire una dinastia".

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