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Inter, i segreti dietro la seconda giovinezza di Mkhitaryan. Ma una domanda sorge spontanea

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I segreti dietro la seconda giovinezza di Henrikh Mkhitaryan all'Inter: così ha conquistato tutti ad Appiano Gentile
Alessandro Cosattini Redattore 

I segreti dietro la seconda giovinezza di Henrikh Mkhitaryan all'Inter. È il Corriere dello Sport oggi a dedicare un approfondimento all'armeno, grandissimo protagonista della stagione nerazzurra. Tra passato, presente e futuro, ecco come l'ex Roma ha conquistato tutti ad Appiano Gentile.

"Dietro la vittoria dell’Inter a Udine non ci sono soltanto il rigore di Calhanoglu, il tap-in di Frattesi, e volendo le mosse tattiche e i cambi di Inzaghi. C’è anche il clamoroso recupero di Mkhitaryan, che ha anticipato Thauvin, a pochi metri da Sommer, quando si stava già preparando a mettere in rete l'assist di Kamara. Senza quell’intervento, infatti, i nerazzurri sarebbero finiti sotto di 2 reti e la rimonta sarebbe stata molto più complicata. Se non impossibile, tenuto conto che il sorpasso è avvenuto soltanto al 5’ di recupero.


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Seconda giovinezza

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Ad ogni modo, nella giocata di Mkhitaryan c’è davvero tutto e di più. Innanzitutto, la sua intelligenza. Perché l’armeno aveva cominciato la rincorsa sul contropiede friulano con lo scopo di intercettare Lovric, suo avversario diretto. In una frazione di secondo, invece, ha compreso che il vero pericolo era Thauvin e che non c’era nessuno pronto a chiuderlo. Beh, ci ha pensato lui… E c’è riuscito perché, nonostante i 35 anni già compiuti, il suo motore gira ancora a pieno regime o quasi. Quindi, sullo scatto non si è fatto tenere dietro. Lo aveva già fatto vedere nel primo tempo, con un'accelerazione che ha lasciato sul posto Walace. Ma in generale i suoi sprint continuano a produrre vuoti tra le squadre avversarie. Prima della sosta per le nazionali, l'ex-Roma sembrava tra i nerazzurri più affaticati. Poi, quelle due settimane trascorse alla Pinetina, tra recupero e allenamenti, gli hanno restituito brillantezza, come si era notato anche con l’Empoli. La verità è che, all’Inter, Mkhitaryan sta vivendo una sorta di seconda giovinezza. Tanto che questa seconda stagione si sta rivelando perfino superiore alla prima.

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Sorge spontanea una domanda

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Prova ne sia che è il giocatore di movimento che ha accumulato più minuti in campo nell’arco della stagione. Sono ben 3.185. Ed, escludendo ovviamente Sommer, l’armeno si è messo dietro pure Lautaro e Barella. Per Inzaghi è diventato quasi impossibile fare a meno dell’ex-Roma. Forse perché non ha un vero sostituto: Klaassen non è riuscito a imporsi, mentre Frattesi è soprattutto l’alter ego di Barella. L’ultima volta in cui Mkhitaryan si è accomodato in panchina risale al 20 dicembre, all’ottavo di Coppa Italia col Bologna. Da lì in poi è stato sempre titolare. E si tratta di 19 gare consecutive. Solo una volta si è riposato, nel match di ritorno con il Benfica, in Champions (29 novembre). Per il resto ha partecipato a 41 delle 42 gare ufficiali e in 39 è partito dall’inizio. Cambierà qualcosa con Zielinski?", è la domanda che sorge spontanea nell'ambiente nerazzurro. L'ultima parola come sempre spetterà al campo, sicuramente ai nastri di partenza l'armeno partirà ancora una volta avanti.

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