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Inter al top anche in Europa: i numeri dei nerazzurri. L’aspetto mentale sarà decisivo

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L'Inter ha chiuso il girone di andata a 48 punti, nella storia del club nerazzurro soltanto due volte ha fatto meglio
Gianni Pampinella Redattore 

L'Inter ha chiuso il girone di andata a 48 punti (15 vittorie, tre pareggi e una sola sconfitta). Nella storia del club nerazzurro, soltanto due volte ha fatto meglio dei 48 punti attuali dopo 19 giornate. Questo dà la dimensione del grande campionato fin qui fatto da Lautaro e compagni. "Negli altri tre tornei top che sono già arrivati al giro di boa, nessuno ha i numeri della squadra di Inzaghi. Nessuno: né il Real Madrid, campione d’inverno in Spagna, che ha gli stessi punti ma ha una differenza reti peggiore. Né il Psg, con mezzo scudetto in tasca dopo 17 giornate ma con una media punti e una differenza reti peggiori. E neppure il Liverpool, che in Premier viaggia meno velocemente dei nerazzurri. In linea teorica solo il Bayer Leverkusen corre con una media punti migliore, ma in Bundesliga manca ancora un turno per la chiusura del girone d’andata. La sintesi è presto fatta: l’Inter ha numeri da big, da Champions e non solo da scudetto", sottolinea la Gazzetta dello Sport.

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"Una sola sconfitta, nove gol incassati, 12 clean sheet su 19 giornate, il capocannoniere Lautaro con 16 gol, una squadra che è sempre riuscita a segnare almeno una rete in campionato, non restando mai a secco: c’è questo dietro la fiducia dell’Inter. Che poi sa cogliere anche i segnali positivi da un momento psicofisico non brillantissimo come quello attuale: in fondo, uscire con quattro punti con Genoa e Verona dopo due prestazioni non positive, è un aspetto che va catalogato tra le buone notizie".


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"Lautaro e compagni sanno che dovranno mantenere questo ritmo elevato nel girone di ritorno per prendersi anche l’altra metà del tricolore. Ecco perché l’aspetto mentale è decisivo: l’Inter non deve perdere la brillantezza, sotto ogni punto di vista, che l’ha accompagnata dal post Istanbul in poi. Il passato non conta, vero, i 48 punti sono ormai lì. Ma servono a misurare quel di cui si è capaci. Aiutano l’autostima, di sicuro".

(Gazzetta dello Sport)

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