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Numeri da fantascienza, l’oro di Germania, la frase di Inzaghi: l’Inter fa sognare. E Barella…

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L'analisi di FcInter1908.it sulla vittoria dell'Inter sul campo del Bologna. I nerazzurri centrano la decima vittoria consecutiva in campionato
Gianni Pampinella Redattore 

Alla vigilia di Bologna-Inter, la stragrande maggioranza dei tifosi nerazzurri avrebbe firmato per un pareggio. Non perché la squadra di Motta fosse uno scoglio insormontabile, ma era inevitabile che nella testa dei giocatori ci fosse la gara contro l'Atletico Madrid. Solo Simone Inzaghi non avrebbe firmato per un pareggio e la formazione iniziale era un chiaro segnale. Quasi l'undici dei titolarissimi in campo a eccezione di Pavard e Lautaro. Ha avuto ragione il tecnico nerazzurro che ha trasmesso quella voglia fortissima di scudetto alla squadra: "Dobbiamo rimanere concentrati anche quando dormiamo".

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Una frase che è presto diventata il manifesto della stagione nerazzurra. Non è un caso che questa squadra abbia fatto lo step finale dopo la finale di Istanbul. Lì dove si è scoperta. Non sottovaluta mai l'avversario, pensa step by step, non abbassa la guardia e chi entra dalla panchina mostra lo stesso sguardo affamato dei titolari. A Bologna è stato Bisseck l'uomo decisivo. Quella del difensore tedesco è la più classica delle sliding doors del calcio. A gennaio doveva essere ceduto in prestito, poi l'infortunio di Pavard ha cambiato tutto. Quando chiamato in causa ha fatto sempre bene, destando una buonissima impressione. "È proprio forte", aveva detto Lautaro. Il Toro ci aveva visto lungo.


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Nonostante il grande vantaggio sulla seconda, l'Inter non vuole lasciare nulla per strada, un rullo compressore che sta raccogliendo numeri mostruosi. Rispetto alla grande cavalcata del Napoli della passata stagione, i nerazzurri hanno quattro punti in più, segnato 6 gol in più e ha subito 7 gol in meno. Numeri snocciolati da Paolo Condò che li ha definiti "da fantascienza". Un altro numero? Dieci, come le vittorie consecutive in campionato, tredici se si considerano tutte le competizioni.

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Dopo tre sconfitte consecutive al Dall'Ara, l'Inter sfata un altro tabù. Ora all'orizzonte c'è un altro grande scoglio: l'Atletico Madrid. La squadra di Simeone è reduce dalla sconfitta per 2-0 per mano del Cadice, ma questo non deve far pensare che al Metropolitano sarà più semplice del previsto. In casa i Colchoneros hanno numeri importanti. Ha perso in casa contro l'Athletic Bilbao lo scorso 8 febbraio, una sconfitta casalinga che mancava da 28 gare. Ci sarà bisogno dell'ennesima grande prestazione per centrare i quarti. Menzione a parte meritano le scuse di Nicolò Barella sbattuto come un mostro in prima pagina e accusato di essere un simulatore seriale. Al centrocampista si può rimproverare di accentuare a volte le reazioni a un fallo subito, questo non significa simulare. Le sue scuse, in un mondo dove vige la regola dell'insulto, è come un raggio di sole in una giornata uggiosa. Onore a Barella.

 

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