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Oaktree vuole tutta l’Inter: 300 milioni subito, ecco il piano. Bain risponde…

Giorni decisivi per il futuro del club nerazzurro: Suning deve dare una risposta ai fondi di investimento interessati

Fabio Alampi

Il futuro societario dell'Inter si deciderà nel giro di pochi giorni, massimo qualche settimana: Suning deve dare una risposta ai due fondi di investimento rimasti in corsa (Oaktree e Bain Capital) per entrare nel capitale del club, così da sbloccare il finanziamento necessario per coprire le mensilità arretrate e gettare le basi per la programmazione della prossima stagione. Secondo Tuttosport al momento sono emerse due posizioni differenti: "Una trattativa che deve produrre risultati il più rapidamente possibile, ma presenta due punti critici: la velocità con la quale chi presta i soldi potrà diventare proprietario dell'Inter e l'analisi del ginepraio delle sponsorizzazioni in Cina. Su questi particolari stanno lavorando senza sosta i professionisti di Oaktree e Bain Capital che si occupano del dossier nerazzurro, che proseguono appaiate nella volata per il salvataggio delle finanze nerazzurre".

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Oaktree, obiettivo maggioranza

"Oaktree guarda con interesse alla possibilità di diventare in un periodo non troppo lungo proprietario dell'Inter. Dovrebbe essere proprio su questo punto che sono in corso le negoziazioni più serrate con Suning. Il gruppo di Nanchino sta tergiversando perché non vuole mollare il controllo del club nerazzurro. Intende ricevere un maxi-prestito che gli consenta di tirare avanti fino a quando le condizioni finanziarie non miglioreranno, con un percorso di rimborso che consenta di non finire troppo presto con le spalle al muro. È chiaramente opposta l'esigenza della controparte che starebbe spingendo per vincoli più stringenti, in grado di accelerare l'ingresso nella maggioranza dell'Inter di fronte a eventuali inadempimenti nella restituzione della somma e degli interessi. Una forma di tutela rispetto al proprio credito. È la doppia faccia dell'operazione di Oaktree nell’ottica di Suning. Permetterebbe di risolvere senza esborsi lo scivolo di Lion Rock fuori dall’azionariato e spingerebbe la soglia dell'investimento fino a 300 milioni".

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Bain, solo prestito

"Bain, che mette sul piatto 270 milioni, sembra limitarsi a un ruolo di finanziatore puro almeno nella fase iniziale. Anche se il punto d'approdo sarebbe lo stesso in caso di insolvenza, come successo al Milan con il passaggio da Yonghong Li al Fondo Elliott. Il gruppo di Boston eserciterebbe il pegno e rileverebbe il controllo dei campioni d'Italia. Tra le due opzioni, però, dovrebbe esserci una differenza di tempistiche. Un aspetto che può essere rilevante per Suning che sembra intenzionata a temporeggiare fino all'ultimo secondo possibile. Una tattica di negoziazione snervante che ha già indispettito altri fondi che hanno approcciato i manager di Nanchino in questi mesi. E inizia a stancare anche molte componenti interne all'Inter, desiderose di capire qual è lo scenario nell'immediato futuro".

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