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ESCLUSIVA Valenti: “Inter pura, voglio bene ai ragazzi. Ci guarda il mondo, giochiamocela!”

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Un popolo in fibrillazione, un popolo sognante. L'Inter è a poche ore dalla partita più importante: le parole di Giacomo Valenti
Marco Macca Redattore 

Il popolo nerazzurro vive la propria attesa tra scaramanzia, ansia, sensazioni contrastanti. Ma soprattutto speranza. Un popolo in fibrillazione, un popolo sognante. L'Inter è a poche ore dalla partita più importante degli ultimi 13 anni della propria storia. La finale di Champions League contro il Manchester City è ormai alle porte. A Istanbul è tutto pronto, mentre i tifosi nerazzurri sparsi per il globo si preparano al grande evento. Fra loro, anche Giacomo Valenti, conduttore radiofonico e noto tifoso interista. Ecco il racconto della sua attesa a FCInter1908.

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Ciao Giacomo. E' iniziata la giornata più importante degli ultimi 13 anni di storia dell'Inter. Come la stai vivendo?

—  

Sfortunatamente me la vedrò in corsia per un calcolo alla vescica. Peccato, perché avevo promesso a mio figlio di andare insieme a Istanbul.


Proviamo a parlare di quella che resta una partita di calcio...

—  

Beh, su questo Guardiola ha detto una gran cagata. Se fossi il presidente del Manchester City e, dopo tutti i soldi che ho speso, sento Guardiola dire che è solo una partita di calcio, gli dico di raccontarla a un altro. E' LA partita, la massima espressione del lavoro di un allenatore. Menomale che Inzaghi non gli è andato dietro.

Che sensazioni ha in vista della finale di Istanbul? Cosa cambia rispetto alla finale di Madrid del 2010?

—  

A Madrid abbiamo vinto, quindi a guardare tutto a ritroso diventa più facile. Ricordiamoci che a Madrid tutta questa sensazione di essere più forti, dopo aver perso 14 punti in campionato e dopo il regalo della Sampdoria, io non ce l'avevo onestamente. Ricordo che a tre minuti dalla fine vincevamo 2-0 e uno in curva mi ha detto: "Ciccio, non ce la faremo mai". E' nel dna interista: restiamo degli psicopatici e dei folli totali innamorati di questa squadra.

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Faresti giocare Dzeko o Lukaku?

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Inzaghi ci ha portati fino qui, faccia quel che vuole. Io un Lukaku così non lo toglierei mai, ma decide il mister. A me basta che vinca l'Inter, se poi deve segnare la cugina di Gagliardini va bene lo stesso.

Chi può essere l'uomo chiave dell'Inter?

—  

Mi sembra strano che schieriamo solo un Barella, di solito in certe occasioni se ne schierano 8-9. Scherzi a parte, ho molta stima di Barella, di Onana, di Lukaku, di Lautaro, di Calha, di Darmian. E' una squadra pura, in cui i giocatori si fanno stimare. Io personalmente gli voglio bene e li stimo.

Chi ti fa più paura del Manchester City?

—  

De Bruyne, perché è quello che porta le provviste. Essendo un Haaland da tavola, posso essere Haaland quanto voglio, ma se non c'è nessuno che apparecchia il buffet...

Cosa sarebbe disposto a promettere per una vittoria nerazzurra?

—  

Non mi sento di dire nulla. La vivo come una festa, con dei giocatori che stimo e dei colori che amo, consapevole della nostra storia e del nostro cammino in Coppa. Va bene così e giochiamocela, rendendoci conto che siamo davvero in finale e che il mondo ci guarda. Poi, ci sono anche degli avversari e sono anche molto forti.

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