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Inter, senti Vidal: “Con Conte gran rapporto, si fida di me. Al Barça voglio fiducia, se no…”

Il centrocampista cileno rilascia interessanti dichiarazioni sul suo futuro

Marco Macca

Tra pandemia e futuro, tra preoccupazioni e aspirazioni per un finale di carriera ancora ad alti livelli. Arturo Vidal si racconta all'emittente El Periodico: tra allenamenti e ritorno al calcio giocato, il centrocampista cileno, che ha da poco compiuto 33 anni, ha parlato anche del suo futuro. La pista Inter, infatti, non è affatto tramontata. Antonio Conte continua a sperare di averlo in squadra, e chissà che dopo queste parole da Viale della Liberazione non arrivi un deciso affondo. Ecco le parole di Vidal:

CARRIERA - "Allenandomi in questo modo mi sento in questo momento di tre o quattro anni al massimo livello. I numeri parlano da soli. Ci sono i GPS che lo illustrano".

FUTURO - "Se resto al Barcellona? Mancano due mesi (al termine della stagione, ndr). Ma voglio sentirmi importante, se no... Altrimenti bisogna fare il meglio per la propria carriera. A Barcellona sono felice, la mia famiglia è felice e ho ottimi colleghi. Mi piace giocare, mi piace sentirmi importante. Non dico tutte le partite, ma quelle fondamentali, quelle che aiutano a vincere titoli. Ci sono molti sentimenti che entrano in gioco".

RAPPORTO CON CONTE - "(Ride, ndr) Abbiamo un ottimo rapporto. Sa che sono un vincente, che può fidarsi di me. Mi capite? E' quello che voglio anche qui. Mancano due mesi e spero di sentire anche qui questa fiducia".

SCAMBIO - "Se mi vedo in uno scambio? Tutta la mia carriera l'ho costruita da solo. Come contropartita la vedo molto dura. Sono molto tranquillo e non sono un ragazzino, non lo sono. Ho una carriera che pochi possono vantare. Non posso commentare ogni volta che esce un articolo sulla stampa. Cambiano versione di continuo, alla fine uno rischia di impazzire".

LOCKDOWN - "È stata una brutta esperienza. Nessuno se lo aspettava, si spera che una simile pandemia non accada più. È stato un mese molto difficile per tutti. Non ero solo. Ero accompagnato da Juan Ramírez, il mio allenatore e, inoltre, due miei amici che erano venuti a trovarmi in questi giorni dovevano rimanere qui, ovviamente, per passare la pandemia. Questo mi ha fatto lavorare più comodamente a casa perché erano lì".

ALLENAMENTI - "Ho fatto due allenamenti al giorno. C'è stato un giorno in cui mi allenavo con l'insegnante Juanma e, all'improvviso, ho iniziato a fare una sfida sul nastro. I 10 km in 38'? Non volevo che diventasse virale. La resistenza stava funzionando e mi è venuto in mente di continuare. Ho percorso i 10 km in 38.08 m. Ma potrei migliorare con calma quel tempo. Grazie a Dio sono più preparato che mai".

DOPO IL RITIRO - "In questo isolamento, sono stato preso dalla voglia di voler diventare un allenatore. Ho avuto allenatori di tutti gli stili e culture. Conte, Guardiola, Ancelotti, Heynckes... Alcuni mi hanno segnato molto. Conte lo adoro. Guardiola sa molto sul calcio. Anche Heynckes e Ancelotti, per come hanno gestito i gruppi. Col tempo, voglio riunire il meglio in ognuno e poi fare la mia carriera".

(Fonte: El Periodico)

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