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Vittoria e speranza. Grazie Inter, provaci l’ultima volta. Ma ora il club ha un doppio obbligo

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L'analisi di FCInter1908.it su quanto accaduto ieri sera a Cagliari: l'Inter vince 3-1 e resta aggrappata all'ultima speranza scudetto

Marco Macca

Il rammarico resta, i rimpianti pure. Probabilmente, da domenica sera l'Inter non sarà più la squadra campione d'Italia. Solo un suicidio sportivo del Milan a Reggio Emilia, in casa del Sassuolo, può regalare la seconda stella ai nerazzurri. Ma a questi ragazzi il popolo interista può dire solo e soltanto grazie. Perché, dopo due trofei (entrambi vinti in finale contro la Juventus), sono arrivati a giocarsi tutto all'ultima giornata, con ancora il diritto di sognare e la speranza di realizzare l'improbabile.

Vittoria e speranza. Grazie Inter, provaci l’ultima volta. Ma ora il club ha un doppio obbligo- immagine 2

Non era affatto facile, né tantomeno scontato uscire da Cagliari con una vittoria. Con tutta la pressione del mondo addosso, con il campionato praticamente già perso, con il Milan appollaiato a San Siro ad aspettare notizie positive per far partire la festa. Come già accaduto più volte, l'Inter è scesa in campo con tutto da perdere. Ma, ancora una volta, è riuscita a vendere cara la pelle, non regalando nulla. L'orgoglio di una squadra unita, che sicuramente quest'anno ha commesso errori e ha sprecato occasioni, ma che non ha smesso di provarci. In Sardegna, il 3-1 nerazzurro è un moto di fierezza.

I festeggiamenti per la Coppa Italia alzata al cielo di Roma non hanno influito sui ragazzi di Inzaghi, che si sono presentati a Cagliari con la cattiveria della grande consapevole di sé e delle proprie volontà. Il tutto condensato nel gol di Darmian che ha portato in vantaggio i nerazzurri. Non sono mancate fame, cattiveria, determinazione. Nemmeno la sofferenza, comunque preventivabile, vista la situazione disperata del Cagliari, che ieri sera giocava con l'arduo compito di vincere per scavalcare la Salernitana al quart'ultimo posto in classifica. Non è mancato nulla, ma in mezzo a tutti questi ingredienti l'Inter ha segnato tre gol, ha colpito tre pali e ha mandato un messaggio al Milan. Questo scudetto verrà sudato fino all'ultimo, senza ricevere regali. E chissà che il fato non possa metterci del suo.

Nella notte sull'isola, hanno regalato spettacolo ancora una volta Lautaro Martinez, autore di una doppietta (e arrivato a 25 gol stagionali), e, nemmeno a dirlo, Ivan Perisic, che ha messo la sua firma sull'assist della prima rete di Darmian. E' la settima partecipazione in altrettante partite del croato, che sta portando a termine, senza alcun dubbio, la miglior stagione della sua carriera. Più bella e continua anche dell'anno trascorso in prestito al Bayern Monaco, con cui ha vinto il Triplete. Sono loro due i primi due nomi da cui bisogna ripartire dalla prossima stagione, senza se e senza ma. La continuità, nel loro caso, è d'obbligo. E qui c'è la doppia richiesta al club: non ceda facilmente alle richieste di mercato per Lautaro, che inevitabilmente arriveranno, e rinnovi il prima possibile il contratto di Ivan Perisic, uno che non può andar via, soprattutto a parametro zero. E' un leader, un giocatore totalmente cambiato rispetto al passato, uno dei migliori quinti attualmente al mondo. Un'Inter che vuole restare al top non può prescindere dalla sua permanenza.

Oggi si apre la settimana in cui tutto verrà deciso. Al di là di come andrà, però, c'è da dire grazie a questa Inter. Fatta di ragazzi e staff rimasti sulla barca quando altri l'hanno abbandonata, fatta di ragazzi seri e uniti, attaccati alla maglia e al proprio popolo. Al di là di come andrà, la sfida per la prossima stagione è già lanciata. Voglia di riscatto, fame, futuro. Il progetto Inter è più vivo che mai. Ora sotto con l'ultima fatica, senza regalare nulla. Pronti ad applaudire se gli altri avranno meritato, pronti a prendersi una stella d'oro che sarebbe storica. L'ultima fatica prima di dirsi arrivederci, e ripartire più innamorati.

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