Anche Setti si è arreso: gli scaligeri passano a un fondo.
«Fa male. Ora vanno di moda gli americani, per tanto tempo ci sono stati gli arabi e i cinesi.
Adesso tocca a loro. Che dire: ho sentito Cardinale dopo la vittoria della Supercoppa del Milan parlare freddamente di brand internazionale da valorizzare, esigenza di tornare in zona Champions, l'importanza del marketing... Ma nessuno che è felice per aver portato a casa un trofeo dopo una rimonta così avvincente come quella con l'Inter al Riad. Ecco, questo mi ferisce».
Sotto questo aspetto, Conte è vulcanico.
«Antonio ti entra nella testa, ti convince ad andare alla guerra per lui. Sarebbe stato un bel compagno di squadra, non c'è che dire. Ma io lo avevo capito: quando venne ad allenare il Bari, gli dissi: "tu qui sei solo di passaggio, perché sei un predestinato". Lui vuole tutto da un calciatore, lo pretende. Li cambia ma cambia anche se stesso: sta vincendo con una cosa diversa dal suo solito, passando dal 3-5-2 al 4-3-3».
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