In estate era emersa l’indiscrezione di una sua insofferenza per il minutaggio all’Inter: adesso va meglio?
«In quel momento l’unico mio pensiero era trovare le esche giuste per andare a pesca in Sardegna. Ho fatto il permesso per praticare l’altra mia grande passione: la pesca subacquea. Poi si è messo in mezzo mio fratello ed è stato un disastro. Avevo paura che mi colpisse con la fiocina. Faceva un tale macello con le pinne e il fucile».
Dovete affrontare una stagione lunghissima.
«Non mi lamento, siamo fortunati. Però stiamo andando un po’ oltre. Non lo dico per il numero di partite in sé quanto per le conseguenze sullo spettacolo. A un certo punto, tra Super Champions, Supercoppa a Riyad e Mondiale per club, sei cotto. Così il rischio è che la qualità del gioco espresso venga un po’ meno».
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