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Sacchi: “Inter ha accusato il colpo, Supercoppa persa una cannonata. Inzaghi dimostri maturità”

Sacchi: “Inter ha accusato il colpo, Supercoppa persa una cannonata. Inzaghi dimostri maturità” - immagine 1
L'ex ct Arrigo Sacchi ha parlato del momento dell'Inter e delle chance di rivincere lo scudetto per la squadra di Inzaghi
Andrea Della Sala Redattore 

Intervenuto sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, l'ex ct Arrigo Sacchi ha parlato del momento dell'Inter e delle chance di rivincere lo scudetto per la squadra di Inzaghi:

"Inutile girarci intorno, la Supercoppa persa in quel modo contro il Milan è stata una cannonata e l’Inter ha accusato il colpo: il pareggio di San Siro con il Bologna, probabilmente, è figlio anche della delusione di Riad. Tuttavia continuo a pensare che l’Inter sia la squadra migliore della Serie A. E non parlo solo delle qualità dei giocatori, ma anche di Inzaghi, che è un allenatore cresciuto molto negli anni, e della società, che può contare su un grande presidente come Marotta. Sono tutte componenti che non possono mancare in un club vincente che punta a confermarsi e ad aprire un ciclo negli anni. Certo, il momento attuale è delicato, perché se non è facile arrivare al successo, ripetersi è ancora più complicato".


Sacchi: “Inter ha accusato il colpo, Supercoppa persa una cannonata. Inzaghi dimostri maturità”- immagine 2

"Ecco perché l’Inter adesso dovrà dimostrare di avere maturità. Se ci riuscirà, vorrà dire che il gruppo è cresciuto ancora: potremmo ritrovare Inzaghi e i suoi persino più forti della stagione passata, quando dominarono il campionato vincendo meritatamente lo scudetto della seconda stella. Ora occorre che tutti facciano la propria parte: Inzaghi è un allenatore coraggioso e sa gestire il gruppo come pochi, questo lo aiuterà a leggere il momento e apportare i correttivi necessari. In rosa ci sono giocatori di personalità come Lautaro e Dimarco che possono senz’altro dargli una mano, a patto che tutti remino nella stessa direzione: anche i leader devono respirare ogni tanto, e poter contare sugli altri. L’Inter che abbiamo ammirato nella stagione dello scudetto era una squadra vera, che ragionava collettivamente, guai a perdere questa caratteristica".

 

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