Stasera l'Inter scenderà in campo nella Sardegna Arena contro il Cagliari. Inzaghi non farà turnover e si affiderà nuovamente alla ThuLa, sperando che oltre al francese torni a segnare anche capitano Lautaro. Il tecnico ha provato a scuotere l'argentino e ora spera di raccoglierne i frutti.


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L’Inter aspetta Lautaro, c’è la cura Inzaghi. Colloquio tra il tecnico e il capitano
"Una chiacchierata, onesta e sincera, una delle tante tra capitano e allenatore. E, soprattutto, una di quelle che piacciono tanto a Inzaghi: anche adesso che è un riferimento per le panchine di mezza Europa, Simone ha mantenuto la vecchia indole da giocatore. Per il tecnico interista è sempre meglio vestirsi da fratello maggiore piuttosto che da padre severo. Più carota e meno bastone, soprattutto se c’è da smuovere dal torpore il proprio cannoniere principe che rischia di intristirsi nell’attesa di un gol, neanche fosse Cenerentola al ballo. Insomma, Inzaghi ha voluto (ri)parlare con Lautaro Martinez proprio adesso. Niente di nuovo sotto al sole, i colloqui tra i due sono continui, ma questa volta non era come le altre. L’argentino andava coccolato per bene, adesso che di fronte a lui porta si è improvvisamente (e misteriosamente) rimpicciolita", sottolinea La Gazzetta dello Sport.
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"Questo pronto intervento di Inzaghi è servito da tranquillante per il Toro, ha dato maggiore forza a ciò che l’allenatore gli ha sempre ripetuto in ogni pomeriggio passato ad Appiano: anche Simone è stato un grande centravanti, lui primo sa che i periodi grigi fatti di errori e sprechi capitano a tutte le punte. L’argentino, un generoso che tende a incaponirsi quando la palla non entra, ha ovviamente apprezzato: è bello sentire che nessuno nel club potrebbe mai metterlo in discussione o, peggio ancora, lasciarlo alla deriva quando le onde sono alte. Da parte sua, il Toro sa che è inutile vivere con l’ossessione, basta concentrarsi su come aiutare la compagnia".
"La coperta calda di Inzaghi aiuterà di certo e Martinez starà in campo finché il tappo non salterà. Dopo, magari, le reti scorreranno a fiumi, come lo spumante nel Capodanno che tutta l’Inter passerà a Riad. Il problema sotto porta, però, è evidente perché non c’è più traccia del Lautaro cannibale nell’anno della stella. Anzi, a voler confrontare brutalmente passato e presente, considerando 16 partite effettivamente giocate dai nerazzurri (una, a Firenze, oggi è da recuperare), si rischia la vertigine: l’argentino è passato da 15 centri a 5 appena. Nel 2023-24, in cui vedeva sempre il campo, Martinez aveva tirato in porta 53 volte, in questo 2024-25 si è fermato a 38 appena. La fatica nel segnare dell’argentino si è fatta preoccupante soprattutto nell’ultimo scorcio: otto partite, 554 minuti tra campionato e coppe senza gol, non succedevano da tre anni. La sua striscia più lunga all’asciutto risale al 2021-22, stagione dell’Inzaghi I: lì Lautaro non segnò per dieci partite tra campionato, Champions e Coppa Italia, poi lo sblocco. La stagione scorsa qualcosa di simile, anche se prima il Toro aveva sparato i fuochi d’artificio: niente gol per 8 partite, dalla sfida contro l’Atalanta del 28 febbraio a Frosinone-Inter del 10 maggio", aggiunge il quotidiano.
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