Sulla prima parte di questa stagione si è detto molto: inevitabilmente la Copa America disputata - e vinta - da protagonista e capocannoniere con l’Argentina ha influito sui suoi numeri attuali. Un torneo, quello estivo, da 5 gol in 6 partite, compreso quello in finale contro la Colombia, partita giocata il 15 luglio. Sebbene Lautaro, con spirito da capitano, si sia tagliato le vacanze raggiungendo i suoi compagni il 6 agosto, la più sincera e illuminante delle analisi l’ha fornita proprio il Toro alla vigilia della finale di Supercoppa contro il Milan: «Ho riposato poco, non ho fatto la preparazione che volevo perché non c’era tempo. Mi sento diverso, ho già vissuto momenti così ma secondo me questo è il peggiore. Però lo gestisco diversamente, perché mi sento bene, sto tornando in for ma e sono tranquillo anche senza gol». Tradotto: segnare non è un’ossessione, ci sono periodi in cui la palla non entra e bisogna saper farli passare giocando bene per non abbattersi.
E infatti il suo 2025 è ripartito alla grande con 5 reti in 6 partite tra campionato, Supercoppa e Champions League. Non sarà un’ossessione ma è la mission aziendale per ogni centravanti di alto profilo. Può davvero l’ex Racing riuscire a ripetersi chiudendo la stagione come miglior marcatore della Serie A?
La corsa su Retegui
—I numeri, in proiezione, suggeriscono una stagione al di sotto dei recenti standard per il centravanti argentino. Gli expected goals (statistica che misura la probabilità che un tiro si trasformi in un gol in una scala che va da 0 a 1) di Lautaro in campionato dicono 8.02 xG e 25 tiri nello specchio sin qui. Ma un tiro come quello che ha portato al gol del 2-0 dell’Inter al Via del mare ha un valore xG molto basso: 0.03, cioè 3% di chance di fare centro. Un gol estremamente difficile stando ai dati, ma assolutamente nelle corde del miglior Lautaro. Ecco dunque che il fattore cruciale per provare a rincorrere l’attuale capocannoniere della Serie A, quel Mateo Retegui a quota 16, diventa la ribellione alla statistica. Quella stessa attitudine che il centravanti dell’Atalanta ha mostrato nei primi 22 turni, segnando a raffica a fronte di 9.53 xG e 23 tiri nello specchio della porta.
Fattore Thuram
—La squadra è con il suo capitano, come ha potuto confermare Simone Inzaghi, soddisfatto del lavoro a tutto campo del suo capitano e di Marcus Thuram («Ciò che mi colpisce di più di loro è il sacrificio per la squadra. Stanno facendo ottimi numeri perché hanno anche una squadra che li mette nelle condizioni»), coppia ben assortita e che funziona. Nonostante l’apporto di Taremi e Arnautovic in zona gol non sia ancora quello auspicato, dinamica che espone la coppia titolare agli straordinari. Il francese è un partner d’attacco formidabile e l’intesa tra i due in campo è alimentata dall’altruismo reciproco, ma statistiche alla mano è Thuram al momento il principale rivale di Retegui nella corsa al titolo di miglior bomber della Serie A. Con 13 gol (7.71 xG) a referto, gli stessi segnati nell’intero scorso campionato, il francese è indirettamente anche un competitor del Toro.
Vuole provarci
—A Lautaro servirà però alzare la media gol e allo stesso tempo sperare che Retegui rallenti. Un anno fa si laureò miglior marcatore del campionato con 0,73 gol a partita, mentre la punta dell’Atalanta in questa Serie A viaggia al ritmo di 0,8. Più in generale l’interista ambisce a un anno solare che assomigli di più al 2023 che al 2024 per gol segnati con l’Inter: 37 contro 17. Per riuscirci deve ribellarsi", si legge.
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