Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Beppe Bergomi analizza il momento difficile che sta attraversando l'Inter. "All'inizio del 2022 anche io davo la colpa al calendario, con Coppa Italia e Supercoppa incastrate tra tutte le rivali più forti in campionato. Ora invece credo che il problema sia nella testa. C'è un'energia negativa".
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Bergomi: “Inter, è un problema di testa. Ecco chi può far scoccare la scintilla”
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l'ex nerazzurro analizza il momento difficile che sta attraversando la squadra di Inzaghi
Eppure il vantaggio dell'Inter sulle rivali doveva essere proprio l'abitudine a vincere, dopo lo scudetto del maggio scorso.
"L'Inter ha over performato negli ultimi mesi del 2021, è andata oltre le aspettative. In estate si diceva che senza Conte, Eriksen, Hakimi e Lukaku l'obiettivo era il quarto posto. Poi si è messa a giocare talmente bene, con relativo vantaggio di punti, che si pensava li portasse sino alla fine".
Invece...
"Invece in un campionato arrivano i momenti di crisi e vanno gestiti. E chissà che il pareggio di Torino tra un mese non si riveli positivo".
Quanto può aiutare il fatto di poter lavorare in settimana soltanto per la partita del weekend?
"Aiuta, ma fino a un certo punto. La cosa più importante è tornare ad essere squadra, fare quella corsa in più per aiutare il compagno in difficoltà. E' quella la chiave per andare oltre l'ostacolo. Magari ci provano ma non ci riescono".
Che giocatore potrebbe far scattare la scintilla?
"Correa. L'Inter è all'ultimo posto come dribbling tentati. Deve sempre passare dal gioco, dalle trame, sulla costruzione. Dzeko e Lautaro non saltano l'uomo, Perisic va di forza, Dumfries pure, Barella strappa. L'unico 'diverso' è Correa. Inzaghi però lo ha avuto troppo poco. Se il tucu non avrà altri infortuni, sono certo che il tecnico nel finale di stagione punterà molto su di lui".
(Gazzetta dello Sport)
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