Ospite della diretta Instagram organizzata da Er Faina, Fabio Cannavaro torna sulla sua tormentata esperienza con la maglia dell'Inter. "All'Inter il rammarico è che sono andato via sul più bello. Ho sofferto tanto, pensavo di smettere di giocare a calcio perché sono stato quasi un anno e mezzo con una frattura nella tibia. Più che problema psicologico, era il fatto che non potessi allenarmi. Non posso mai dimenticare che è stato un errore, dovevo fermarmi subito. Però ero appena arrivato... non posso mai dimenticare quando sono entrato a San Siro la prima volta, non giocai titolare, Cuper mi fece entrare dopo. Quando entrai ci fu un boato pazzesco. Alla fine della partita Moratti venne da me e mi disse: "Fabio, un boato così l'ho sentito solo con Ronaldo". Questo per farti capire le aspettative che c'erano. Per me dopo sette anni di Parma e titolare della nazionale, arrivare lì e fallire mi dava fastidio. A Mancini dissi che sarei tornato quando ero pronto e iniziai un programma di allenamento".
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LA JUVE - "Dopo tanta sofferenza ci fu la chiamata dove mi dissero che mi avrebbero venduto alla Juve. Io pensai: "Ma come? Adesso che sto bene mi vendete lì?". Alla Juve il rammarico è che successe tutto quel casino in cui in due anni ho fatto delle prestazioni paurose. Il rammarico è quello di non potermi godere quei due scudetti che sul campo ce li siamo sudati, abbiamo dato il massimo sul campo, abbiamo sofferto e vinto. Poi era una squadra talmente forte, che quando venne fuori tutto il casino nessuno ci voleva credere, io per primo. In Italia o sei tifoso della Juve o la odi, quando vai lì ti rendi conto perché fanno la differenza. Sono anni luce davanti a tutti".
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