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Cannavaro: “Alla Juve vinti due scudetti sul campo. Inter, ho un rammarico. Una volta Moratti…”

L'ex difensore torna sulla sua esperienza con la maglia nerazzurra

Gianni Pampinella

Ospite della diretta Instagram organizzata da Er Faina, Fabio Cannavaro torna sulla sua tormentata esperienza con la maglia dell'Inter. "All'Inter il rammarico è che sono andato via sul più bello. Ho sofferto tanto, pensavo di smettere di giocare a calcio perché sono stato quasi un anno e mezzo con una frattura nella tibia. Più che problema psicologico, era il fatto che non potessi allenarmi. Non posso mai dimenticare che è stato un errore, dovevo fermarmi subito. Però ero appena arrivato... non posso mai dimenticare quando sono entrato a San Siro la prima volta, non giocai titolare, Cuper mi fece entrare dopo. Quando entrai ci fu un boato pazzesco. Alla fine della partita Moratti venne da me e mi disse: "Fabio, un boato così l'ho sentito solo con Ronaldo". Questo per farti capire le aspettative che c'erano. Per me dopo sette anni di Parma e titolare della nazionale, arrivare lì e fallire mi dava fastidio. A Mancini dissi che  sarei tornato quando ero pronto e iniziai un programma di allenamento".

LA JUVE - "Dopo tanta sofferenza ci fu la chiamata dove mi dissero che mi avrebbero venduto alla Juve. Io pensai: "Ma come? Adesso che sto bene mi vendete lì?". Alla Juve il rammarico è che successe tutto quel casino in cui in due anni ho fatto delle prestazioni paurose. Il rammarico è quello di non potermi godere quei due scudetti che sul campo ce li siamo sudati, abbiamo dato il massimo sul campo, abbiamo sofferto e vinto. Poi era una squadra talmente forte, che quando venne fuori tutto il casino nessuno ci voleva credere, io per primo. In Italia o sei tifoso della Juve o la odi, quando vai lì ti rendi conto perché fanno la differenza. Sono anni luce davanti a tutti".

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