Dalla svolta della stagione alla gara con la Roma. Sono alcuni dei temi affrontati da Fabio Capello in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport a proposito dell'Inter. "L’allenatore può dare una guida, ma nei momenti chiave la fortuna è avere giocatori che hanno leadership in campo. Se non hai chi trascina gli altri, quando tutto va bene ma soprattutto quando le cose vanno male, non arrivi da nessuna parte. E non riparti come ha fatto l’Inter...".
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Capello: “Inter, attenta alla Roma. Si parla tanto di Brozovic, ma c’è un giocatore…”
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il tecnico ha parlato di Inter-Roma in programma domani alle 18
E chi fa la fortuna di Inzaghi?
«Si parla tanto di Brozovic, sembra che sia tutto legato a lui. A volte quasi in forma esagerata, come se davvero non si potesse giocare senza. Ovviamente non è così, l’Inter ha tanti altri giocatori di grande qualità, vedi Correa».
L’ha sorpresa il suo rilancio?
«Correa non si discute, serve per cambiare schema. Rispetto a Dzeko, parte da dietro e crea problemi portando fuori i difensori, come ha fatto nel derby».
Si completa meglio degli altri con Dzeko o Lautaro?
«Non direi così, anche perché in passato anche Dzeko-Lautaro hanno giocato partite di livello. Non serve fare il gioco delle coppie, bisogna solo trovare di partita in partita le punte giuste».
Qualche altro interista che l’ha colpita in questo periodo?
«Handanovic. Aveva lasciato dubbi in certi momenti e, invece, ora è sembrato molto sul pezzo».
La Roma che arriva a San Siro ha testa solo alla Conference?
«No, conosco l’uomo...»
L’uomo portoghese?
«Sì, Mourinho avrà la testa solo sull’Inter, poi penserà al Leicester. È troppo tardi per raggiungere la Champions, ma vorrà fare bella figura a San Siro e ha una squadra in un gran momento. La partita per l’Inter si prospetta difficilissima, anche se non ci sarà Zaniolo, che per me è un talento incredibile ma purtroppo penalizzato dagli infortuni. Nicolò deve stare attento e curarsi, curarsi, curarsi: chi dovesse prenderlo, sa che acquista un giocatore forte ma fragile».
Con questo entusiasmo ritrovato, è definitivamente nata la Roma di Mou?
«Diciamo che è entrato nel cuore dei romanisti, che si meritano queste gioie. Sono felice di aver passato cinque anni là, ma è un posto che ti brucia: ti esalta e poi ti manda giù, non c’è equilibrio. José adesso è su, ma soprattutto ha una squadra che si diverte».
La Roma è l’ultimo scoglio per i nerazzurri verso il tricolore?
«Sulla carta è l’ultimo big match, ma niente sarà facile per nessuno. Ad esempio, non semplice vincere a Bologna. Ma, tra le altre cose, l’Inter è tornata in forma davvero. Ha una corsa finalmente fluida».
(Gazzetta dello Sport)
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