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Inter, Conte: “Eriksen, il tempo è galantuomo. Ho un messaggio per i tifosi”

Foto: Sky Sport

L'allenatore nerazzurro ha parlato dopo la partita contro del Meazza e ha analizzato la prestazione dei suoi

Eva A. Provenzano

Doveva cantare e ha cantato. Lukaku e tutta l'Interhanno rispettato quanto Conteavevo chiesto alla vigilia della partita con il Milan. Far cantare il campo. E zero a tre è una gran bella melodia. Le parole della canzone le inserisce l'allenatore nerazzurro alla fine della partita, quando commenta così, ai microfoni di Skysport la prestazione dei suoi calciatori: «Sicuramente c'è soddisfazione nel vedere la crescita della squadra, nel gestire diversi momenti e diverse fasi della partita. Il primo tempo è stato da parte nostra di grande livello. Iniziato il secondo tempo c'è stato un angolo che non so se fosse angolo o meno, mi sembrava rimessa dalla panchina. Lì abbiamo rischiato ma è stato bravo Handanovic. In quei cinque minuti abbiamo stretto i denti e abbiamo ripreso a giocare e a fare quello che sapevamo. Chiaro che il Milan, essendo in svantaggio, doveva recuperare e aumentare i giri, creare situazioni, ma i miei ragazzi sono stati bravi a fare la partita come l'avevamo preparata, sia in fase di possesso che non possesso. Sono contento e orgoglioso perché lavorano tanto e quando arrivano risultati importanti è più facile farli lavorare anche con il sorriso». 

-Non ci sono state operazioni di mercato. Ma sei stato bravo a reinserire nel progetto Eriksen e Perisic: che valore aggiunto è? 

Io parto dal presupposto che il tempo è galantuomo. Quando mi chiedevano di Eriksen dicevo che ci sono giocatori che migliorano subito, attecchiscono subito come ad esempio Barella e Bastoni che arrivavano dal Cagliari o dal Parma ma hanno fatto subito il salto. E altri calciatori che ci mettono un po' di più a fare il salto. Per quanto riguarda Christian, c'era il fatto che aveva giocato nel campionato inglese, che non sapeva la lingua, non aveva giocato molto nell'ultimo anno e aveva perso ritmo e intensità. Ho cercato di esaltare le sue caratteristiche migliori senza penalizzarci. E adesso lui convince. 

-La posizione ad Eriksen gliel'ha trovata Conte come mezzala...

Si una mezzala atipica. Siamo passati dal trequartista. Perché per dargli spazio avevamo cambiato sistema ma avevamo perso equilibrio, siamo passati  poi ad una situazione in cui gli ho fatto fare partite da play, al posto di Brozovic. Adesso è una mezzala atipica. Aiuta Brozo a costruire, si sgancia un po' di meno rispetto a Barella, e lui aiuta invece in fase di possesso e costruzione. 

-Già fai la differenza per come fai giocare le due punte insieme, come giocano l'una per l'altra. E cercare posto anche al trequartista di dava più svantaggi. Nessuno come te riesce a far giocare insieme i due attaccanti con i movimenti e a servirsi l'un l'altro...

Inevitabile che giocando col trequartista porti sistematicamente lo schermo davanti agli attaccanti e sono costretti a giocare più lontani l'uno dall'altro. Abbiamo fatto anche delle buone partite e creavamo tantissimo ma avevamo meno equilibrio in difesa. Lavorando con Eriksen e si è messo a disposizione nella fase di possesso e non: è uno che capisce il calcio e lo vede e ha aumentato pure i giri. Poi anche Perisic: come esterni abbiamo due ali. Pure Hakimi ha fatto la panchina perché doveva capire che c'erano da fare le due fasi. Pure Ivan è cresciuto tanto. Faceva fatica ad accettare questa situazione, ma ora sta facendo bene in quella posizione. Ora sto lavorando, ho due giocatori in più e per me è tanta roba. 

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-Hai fatto delle scelte nell'assetto della difesa e a centrocampo. C'è un segreto quotidiano che non conosciamo? 

L'unico segreto che abbiamo è il lavoro. Chi vive alla Pinetina sa che quello è il segreto nostro. Un lavoro anche importante. E sono grato ai giocatori per questo. Non sempre trovi chi ti dà completa disponibilità. Ma il lavoro ha portato alla crescita di ogni singolo elemento. La nostra fortuna dipende dalla crescita della squadra, spetta a me, ma conta far crescere i giocatori. Questo mi rende orgoglioso e sereno nonostante sia stata un'annata particolare sotto tutti i punti di vista. 

"Ringrazio i tifosi. Ci teneva anche la squadra, la vittoria è dedicata a loro. Sono stati eccezionali: hanno fatto un'accoglienza da brividi e ci hanno responsabilizzato. Ci hanno dato pressione ma è stata positiva. Come ambiente Inter ci uniamo ancora al dolore per la scomparsa di Bellugi. Una grave perdita per la famiglia e mi faccio portavoce dell'ambiente Inter per questo triste momento".

(Fonte: SS24)

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