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Conte: “Traguardo si vede. Uefa rifletta, si tiene i soldi e ai club resta poco. Non è giusto”

Le dichiarazioni del tecnico nerazzurro rilasciate ai microfoni di Sky Sport al termine di Spezia-Inter

Gianni Pampinella

Al termine di Spezia-Inter, Antonio Conte ha commentato la gara ai microfoni di Sky Sport. Prima delle domande sulla gara, il tecnico nerazzurro ha salutato Goran Pandev autore di una doppietta: "Non smettere perché hai ancora tanto da dare al calcio. Finché hai voglia di allenarti e andare al campo con gioia... Se lo volevo all'Inter? Era una ipotesi, l'ho detto ai miei dirigenti".

Sulla gara: "La pressione è inevitabile che si senta, non dimentichiamo che tantissimi calciatori stanno lottando per la prima volta per qualcosa di importante, però lo stanno facendo molto bene. Oggi se avessimo vinto non avremmo rubato nulla. Sono contento della prestazione, abbiamo giocato una partita di grande intensità, portavamo essere più qualitativi sotto porta. La partita è stata fatta nella giusta maniera, giusta voglia, determinazione. Va bene così perché a me interessa che ci sia la prestazione e i ragazzi siano sul pezzo".

"È inevitabile che le giornata iniziano a diventare sempre di meno, il traguardo inizia a vedersi, inevitabile ci sia un po' di pressione. Ora dobbiamo recuperare bene perché domenica ci aspetta una gara molto fisica contro il Verona. Distrazione? Abbiamo avuto solo un giorno per allenarci, il lavoro è stato bello concentrato".

SUPERLEGA - "Inevitabile che tutti quanti hanno ascoltato queste notizie che ci sono giunte. La mia opinione? Da uomo di sport non bisogna mai dimenticare le tradizioni, ci deve essere passione nei confronti dello sport. Infine lo sport deve essere meritocratico, noi lavoriamo per cercare di vincere e guadagnarti qualcosa, la meritocrazia deve essere sempre messa al primo posto. Detto questo, io penso che l'Uefa debba riflettere, da una parta l'Uefa organizza i tornei e prende tutti i diritti, ne riserva solo una piccola parte alle squadre che partecipano. Devono fare una grande riflessione".

"Le società mettono i giocatori, investono, tra nazionale e competizioni, alla fine  vengono spremuti come limoni e ci rimettono i club. L'Uefa e gli organismi che sono a capo devono riflettere bene e pensare a premiare in maniera più congrua. Loro non investono niente, invece le società investono su allenatori e giocatori. Se tu prendi 10 di diritti e ne riservi solamente 3 e te ne tieni 7, non mi sembra giusto. Alla fine sono le società e i proprietari che investono sui giocatori, sugli allenatori. Penso che la proporzione debba essere cambiata".

"La nuova formula della Champions? Da questo punto di vista non ho fatto grandi riflessioni su nuove formule. Penso che la Champions e l'Europa League la debbano giocare chi in campionato prende il diritto a livello meritocratico di giocare le competizioni. Il merito sportivo deve prevalere, altrimenti di cosa parliamo? Di uno sport che perde il significato. La meritocrazia è al primo posto così come è giusto anche che gli organismi importanti inizino a fare delle riflessioni".

(Sky Sport)

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