Simone Inzaghi è stato accontentato: il tecnico dell'Inter avrà presto a disposizione Joaquin Correa, suo pupillo dai tempi della Lazio. L'attaccante argentino andrà a completare il reparto avanzato nerazzurro, garantendo qualità, imprevedibilità e nuove soluzioni offensive. Eppure, prima di trovare l'intesa con Lotito, la dirigenza nerazzurra si era cautelata con un altro nome: Andrea Belotti. Così scrive il Corriere dello Sport:
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Inter-Correa, il retroscena: accordo con il Torino per Belotti, poi il sì di Lotito
La dirigenza nerazzurra, prima di trovare l'intesa per l'attaccante argentino, aveva chiuso per il capitano granata
"Sarà Correa la nuova punta per Inzaghi. Ieri, c'è stato lo sprint decisivo con accordo raggiunto con la Lazio sulla base di 5 milioni di euro per il prestito, più altri 25 per il riscatto obbligatorio e l'aggiunta di un altro milione come bonus legato alla qualificazione Champions. [...] Lotito aveva reagito freddamente, come hanno testimoniato le sue dichiarazioni domenicali. Per un'altra giornata abbondante ha continuato a chiedere i soliti 40 milioni (premi compresi), scendendo poi a 35. Sembrava intenzionato a resistere, poi è subentrata la variabile Belotti e ha finito per convincersi".
Accordo raggiunto con il Torino
"Lunedì Marotta e Ausilio avevano trovato il modo di cautelarsi con Belotti. In un incontro con il Torino avevano rapidamente trovato un'intesa. Cairo, davanti alla resistenza del "Gallo" per il rinnovo di contratto e con la prospettiva di vedere partire il suo giocatore più rappresentativo senza incassare nemmeno un euro, aveva detto sì all'offerta da 20 milioni più un altro paio in bonus. Con in mano Belotti, l'Inter ha dato una sorta di ultimatum Lazio in scadenza oggi: o accettate la proposta, oppure lasciamo perdere Correa. La situazione, dunque, si è sbloccata perfino in anticipo".
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