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CdS – Inter, Lukaku fa bene ad autoincoronarsi re. Rispetto ad Icardi una grande differenza

Grandissimo impatto dell'attaccante belga sul mondo Inter

Daniele Vitiello

Tra le tante note liete di casa Inter c'è sicuramente l'ottimo rendimento di Romelu Lukaku. Il Corriere dello Sport spiega nel focus di oggi: "«C’è un nuovo re in città». Parola di Romelu Lukaku, che ha scelto di autoproclamarsi così attraverso il suo profilo Instagram. Beh, anche questo è uno degli effetti di un derby assolutamente pazzo. Per un tempo è stato del Milan. Ma poi se l’è preso l’Inter, per la quarta volta consecutiva. E il sigillo finale lo ha messo proprio, giusto per rimanere in tema, King Rom I. «Noi governiamo questa città», ha anche aggiunto, sotto un video con gli highlights della partita. Intendiamoci, il colosso belga non è il tipo di giocatore così incline all’autocelebrazione. Anzi, è sempre stato un attaccante che, innanzitutto, pensa al bene della squadra e poi alla gloria personale. Ed è uno dei motivi per cui Conte lo ha voluto alla sua “corte”. Poi è chiaro che, essendo un bomber, i gol li segna. E finora, da questo punto di vista, la sua avventura interista sta andando alla grande: 21 gol in stagione, 17 in campionato, 2 dei quali nei derby con il Milan, all’andata e al ritorno".  

La differenza con Icardi è evidente: "Insomma, ce n’è abbastanza per autoincoronarsi. Icardi non lo aveva mai fatto, ma nella sostanza considerava l’Inter come qualcosa di suo. Ed è il motivo per cui ha reagito chiamandosi fuori nel momento in cui, un anno fa (era il 13 febbraio) gli è stata tolta la fascia da capitano. Ma anche perché fino all’ultimi giorno del mercato estivo ha provato a fare le barricate per non andare via. Per il club ma anche per il popolo nerazzurro, dopo i fatti della scorsa stagione, era già un capitolo chiuso. Ma serviva un successore. E difficilmente avrebbe potuto esserci una scelta migliore rispetto a Lukaku. Come Maurito, all’inizio, aveva i suoi estimatori, ma anche chi non era convinto dei suoi mezzi e delle qualità. Beh, se per l’argentino è sempre rimasto uno zoccolo duro di contrari, ora gli anti-Lukaku vanno cercati con il lanternino. E non è detto che se ne trovino ancora…".

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