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Inzaghi in silenzio alla vigilia di Inter-Juve: cosa c’è dietro. Si gioca il futuro

Inzaghi in silenzio alla vigilia di Inter-Juve: cosa c’è dietro. Si gioca il futuro - immagine 1
Da cosa nasce la scelta di Simone Inzaghi di non parlare alla vigilia di Inter-Juventus? Lo svela il Corriere dello Sport oggi

Non parla Simone Inzaghi nel pre Inter-Juventus. Ormai da alcune settimane, l’allenatore nerazzurro preferisce stare in silenzio prima delle partite. L’unica eccezione è la Champions League, dove esistono degli obblighi precisi da rispettare. Da cosa nasce questa scelta? Ne parla oggi il Corriere dello Sport, che si sofferma su presente e futuro dell’allenatore nerazzurro:

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Perché Inzaghi non parla

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Una scelta che nasce dal desiderio di isolarsi, dopo che il volume delle critiche è diventato sempre più assordante. E, se anche Simone sostiene di essere abituato a certe situazioni, resta comunque complicato lavorare con tutto quel rumore nelle orecchie. Meglio, allora, cercare di chiudersi e stringersi attorno al proprio gruppo. E, magari, trovare nel proprio territorio preferito, ovvero le Coppe, la spinta per rilanciarsi anche in campionato. È accaduto nell’ultima giornata, con il ritorno alla vittoria in casa dell’Empoli, pochi giorni dopo aver conquistato la semifinale di Champions, superando il Benfica. L’obiettivo è fare lo stesso anche domenica prossima con Lazio, trovando la carica giusta dalla Coppa Italia. 

Simone Inzaghi Inter

Inter-Juve, i precedenti

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A differenza dell’euroderby, però, la finale di Roma è tutta da conquistare, visto che l’1-1 di Torino, che ha lasciato la bilancia della semifinale in completo equilibrio. Insomma, questa sera non basterà un pareggio come contro il Benfica: la Juventus, stavolta, va battuta. Come non è ancora accaduto in questa stagione. Le prime due sfide con i bianconeri, quelle di campionato, se l’è prese Allegri. Peraltro, dentro a partite dallo spartito molto simile. Ovvero, con la Juve attendista e attenta in difesa, ma pronta a colpire in contropiede.

E l’Inter? Ha faticato e, come spesso le è capitato, ha sprecato. Senza la follia di Bremer, che nel recupero ha regalato ai nerazzurri il rigore del pari, sarebbero state 3 sconfitte su 3. Volendo, però, anche quello è stato un segnale. Vale a dire che, nelle Coppe, l’Inter riesce comunque a trovare il modo per rimettersi in carreggiata. Sempre in Coppa Italia, era accaduto anche negli ottavi contro il Parma, con il pareggio strappato allo scadere da Lautaro e poi il gol qualificazione di Acerbi nei supplementari. 

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Importanza Coppa Italia

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La Coppa Italia, peraltro, può trasformarsi in un’opportunità per cambiare il destino. Quello di Inzaghi, infatti, da più parti viene dato per già segnato. Vale a dire che, a fine stagione, si consumerà il divorzio, nonostante un ulteriore anno di contratto. Colpa soprattutto di un campionato al di sotto delle aspettative, in particolare con quelle undici sconfitte. Molto della stagione, però, è ancora in gioco. A cominciare, appunto, dalla Coppa Italia, per proseguire poi con una Champions sorprendente e una finale da contendere al Milan. E, tutto sommato, se alla fine del campionato arrivasse comunque il pass per la prossima Champions, allora non tutto sarebbe da buttare via, anzi. Anche perché tante forze sono state consumate proprio per rimanere in corsa su tutti i fronti, come non è riuscito a nessun’altra squadra. A eccezione proprio della Juve, che, però, si è dovuta accontentare dell’Europa League, dopo l’eliminazione della Champions. Già ma domani sera, dopo il fischio finale, comunque ne resterà soltanto una…”, si legge.

(Fonte: Corriere dello Sport)

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