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Mulattieri: “Inter? Punto alla Serie A col Frosinone ma giocare a San Siro…”

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Samuele Mulattieri, attaccante del Frosinone in prestito dall'Inter, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport

Matteo Pifferi

Samuele Mulattieri, attaccante del Frosinone in prestito dall'Inter, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport.

Mulattieri, dopo la stagione complicata al Crotone, è tornato a essere decisivo. Come ha fatto?

"Seguo i consigli di mister Grosso, con lui sono migliorato. E adesso non voglio fermarmi".

Possiamo dirlo: questo Frosinone è da Serie A?

"Abbiamo un gruppo importante, siamo molto uniti. Pranziamo tutti i giorni insieme e spesso ci vediamo anche dopo gli allenamenti. Tutti mettono al primo posto la squadra, questo è il nostro segreto".

E lei, ce l’ha un segreto?

"L’allenamento, penso a migliorare ogni giorno. È la mia miglior stagione, gioco con continuità, ma non guardo al futuro. Devo riuscire a fare bene oggi, non domani".

Con la doppietta al Venezia lo scorso weekend è arrivato finalmente in doppia cifra.

"Non ci riuscivo dalla stagione al Volendam, la prima tra i professionisti. Sono molto contento, devo tenere alta l’asticella".

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Insomma, tutti gli occhi sono su di lei.

"Nella mia testa c’è soltanto il Frosinone. Devo aiutare la squadra e fare gol, poi vedremo dove riuscirò ad arrivare. Spero più in alto possibile".

Il suo cartellino è di proprietà dell’Inter. Con i nerazzurri ha fatto molto bene quando era in Primavera.

"All’Inter ho passato due ottime stagioni in Primavera con mister Madonna, nel 2019/20 ho pure segnato 15 gol. Quell’anno sono diventato il miglior marcatore del campionato".

E a San Siro ci ha pure giocato…

"Ero piccolo, dopo gli anni alla Sarzanese con cui ho cominciato, mi scelsero nella rappresentativa ligure per un torneo amichevole a San Siro. Segnai due reti all’Inter e una alla Fiorentina".

Magari presto potrebbe tornarci da protagonista.

"È ovvio che mi piacerebbe. Da bambino andavo spesso a San Siro con mio padre, pensavo sempre al pallone".

Che bambino era Samuele?

"Tutto scuola e calcio. In estate provavo anche il tennis, ma ciò che amavo di più era giocare sulla spiaggia con gli amici. Partivamo da Arcola, il paese in cui sono cresciuto, e andavamo a La Spezia per divertirci in riva al mare. Quante ore sotto il sole…".

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Ha sempre avuto il vizio del gol?

"Il mister mi diceva: 'Samu, gioca dove vuoi'. E allora io andavo, ero praticamente ovunque. Segnavo tanto, ma correvo in continuazione".

Poi a La Spezia ci è rimasto per davvero.

"Ero alle medie quando mi chiamano per entrare nel settore giovanile. Accetto subito e arrivo fino in Primavera. Nel 2017 mister Gallo mi fa esordire in B, proprio contro il Frosinone. Gioco tre partite e contro il Pescara segno la prima rete tra i professionisti. Perdiamo 3-2, ma tutti mi fanno i complimenti. Da Gilardino a Palladino, ero contentissimo".

Dopo i due anni all’Inter Primavera, nel 2020 sceglie di andare all’estero. Perché?

"Volevo un’esperienza diversa. Ci siamo fermati a marzo per il Covid, la chiamata arriva l’ultimo giorno di mercato estivo. Il club era molto interessato e dopo aver parlato con la mia famiglia scelgo di partire. Non rimpiango nulla, è stata la decisione giusta".

Lì trova l’ex Inter Wim Jonk.

"Un allenatore fantastico, in Olanda ho incontrato persone incredibili. Stare lontano da casa mi ha permesso di acquisire consapevolezza, di crescere umanamente e come calciatore. Ero ciò che mi serviva per tornare in Italia più forte di prima".

Anche a Volendam suonava il pianoforte?

"Certo, ho iniziato l’anno prima di partire. Suonare mi rilassa, è quasi una dimensione intima. Quando voglio stare tranquillo, mi siedo al piano e provo qualche canzone".

Ci dica la verità, quante volte suona per i suoi compagni?

"Spessissimo, me lo chiedono in continuazione. Dopo l’esperienza in Olanda, sono andato in ritiro con l’Inter. Ho suonato insieme a De Vrij, lui è molto bravo".

Ma in caso di promozione, se la sente di festeggiare suonando il pianoforte davanti ai tifosi?

"Vorrei che tutti si ricordassero di me per il calcio, non per la musica".

Però una promessa ai tifosi in caso di Serie A se la sente di farla?

"Prometto di impegnarmi al massimo per chiudere la stagione al primo posto. Sono un po’ scaramantico, non mi sbilancio. Intanto penso a segnare".

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