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Porto-Inter, ballano 20 mln: così cambia anche il mercato. Zhang con la squadra

Inter Zhang
Il presidente nerazzurro volerà oggi pomeriggio in Portogallo sullo stesso aereo della squadra

Gianni Pampinella

Domani l'Inter affronterà il Porto in quella che sarà la gara più importante della stagione. Non solo per il momento che stanno vivendo Inzaghi e la squadra, ma anche per una questione di prestigio e soldi. Ballano infatti 20 milioni di euro e quindi la possibilità di fare un mercato diverso la prossima estate, con una necessità ridotta di far ricorso alle cessioni. "Ma Oporto è un appuntamento cruciale pure per la presidenza. Zhang volerà oggi pomeriggio in Portogallo sullo stesso aereo della squadra. Le modalità sono identiche: in Europa Zhang è sempre presente", riporta la Gazzetta dello Sport.

Inter Inzaghi

"Ma stavolta pesa di più. Pesa di più per il momento, perché l’allenatore con cui lui stesso ha costruito un rapporto di vicinanza ora è in difficoltà come mai. Ed è pure quell’allenatore, però, che può regalargli una vetrina sconosciuta, la possibilità di entrare tra le prime otto squadre d’Europa. Sarebbe il punto più alto in campo internazionale dell’Inter di Zhang, superiore anche alla finale raggiunta in Europa League nel 2020. Ed è un passaggio, questo, che Zhang non vuole mancare. La sua vigilia sarà tutta al fianco della squadra e dell’area tecnica: in fondo, anche questo è un modo di compattare l’Inter, è un pezzetto di puzzle che aiuta".

Porto-Inter, ballano 20 mln: così cambia anche il mercato. Zhang con la squadra- immagine 3

"Non c’è altro modo, per allontanare l’immagine di un’Inter che in campionato ha perso otto volte. Ma è la stessa squadra che in Europa ha buttato fuori il Barcellona, tanto da spingere alcuni giocatori a non escludere nessun traguardo. La convinzione non manca. Manca, semmai, la spinta dei risultati recenti. È come se l’Inter arrivasse al Do Dragao con l’handicap della fiducia e il pieno del risultato dell’andata. Dove pende la bilancia? Nel dubbio, meglio stringersi una mano. Meglio fissare un patto, a tutti i livelli. Perché, in fondo, vincere interessa a chiunque. Anche a chi domani non sarà più nell’Inter. Si vive nel presente: i quarti di finale di Champions mancano dal 2011, ce n’è abbastanza per scrivere un pezzo di storia".

(Gazzetta dello Sport)