Con Socios.com, nuovo sponsor da 20 milioni l’anno, l'Inter entra in una dimensione nuova. Attraverso i Fan Token $INTER, come già vi abbiamo spiegato nel dettaglio, il club nerazzurro permetterà ai suoi tifosi di prendere decisioni nella vita quotidiana del club. A chiarire ulteriormente cosa sono i fan token, e quali scenari si apriranno per il popolo interista, ci ha pensato Alexandre Dreyfus, creatore di Socios, ai microfoni della Gazzetta dello Sport.
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Socios, Dreyfus: “Fan Token $INTER? Ecco cosa potranno scegliere i tifosi”
Le parole del creatore del colosso che vale circa un miliardo di dollari e ha iniziato una collaborazione con il club nerazzurro
Dreyfus, come è nata questa collaborazione con l’Inter?
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«Da due anni e mezzo ci lavoriamo, l’Inter è stata una delle prime squadre a cui ci siamo avvicinati. A quei tempi nessuno capiva cosa volessimo fare e ora invece abbiamo rapporti con oltre 40 squadre, tra cui anche Juve, Milan e Roma. La sponsorizzazione sulla maglia non era il nostro primo obiettivo, ma è stato un salto di qualità: il centro è il Token, la maglia è il modo per arrivarci».
I tifosi sono molto curiosi: che si può dire loro?
«Lavoriamo con molti club rivali, anzi a volte le tifoserie si odiano, ma non ci riguarda: noi li spingiamo solo ad aprirsi alla base. Ecco, ai tifosi interisti, soprattutto quelli lontani, diciamo: non siete soli, ovunque avrete un nuovo modo per guardare all’oggetto della vostra passione».
Qualche dettaglio sul prodotto che offrirete?
«Saranno 20 milioni i Fan Token dell’Inter che potranno essere acquistati/scambiati. E contiamo che il 20% degli acquirenti non arriverà dall’Italia. Per il resto, basta un telefono: si può comprarne anche uno solo per votare i sondaggi proposti e iniziare a partecipare alla vita del club. E più partecipi, più ottieni premi in cambio. Il secondo livello è quello che permette di seguire l’aumento/diminuzione del valore dei token da comprare o vendere: la variazione del prezzo dipende dalle condizioni del mercato».
Ma l’Italia è tecnologicamente pronta a questa novità?
«Più che la tecnologia di un Paese, conta la domanda uguale per tutti: nel 2021 cosa è un tifoso? E cosa sarà domani? Il nostro progetto è per la generazione prossima, più giovane, digitale, che consuma lo sport mentre vede una serie su Netflix o gioca a Fortnite. Dobbiamo portarla al calcio e non solo alle partite. C’è il tifoso nato interista, che lo sarà sempre, e c’è quello che non lo è ma magari con la tecnologia potrà diventarlo. Guardiamo a lui, in un contesto globale».
Ha trovato nell’Inter questa apertura verso un futuro sempre più digitale?
«È un club con una visione e un presidente giovane con cui ho parlato. Zhang ha capito subito la direzione da seguire. Certo, ci responsabilizza ed eccita essere sulla loro maglia, cosa che succede solo col token pensato per il Valencia! Dobbiamo quindi fornire l’esperienza migliore e spingere altri team a seguire l’Inter».
Ad esempio, a quali decisioni parteciperanno i tifosi?
«Dipenderà dal club stesso, lo sapremo all’inizio della stagione. Non riguarderanno lo sport o il business, ma aspetti che sanno eccitarli. Pensate a quanto può entusiasmare anche solo scegliere la musica allo stadio... Una volta i tifosi dell’Apollon Limassol hanno usato i Fan Token per scegliere la formazione per un’amichevole. Lavoreremo perché le quattro squadre italiane della nostra galassia si sfidino in amichevole e siano proprio i fan a decidere le formazioni e le sostituzioni».
Ma avvicinate i cosiddetti “cripto entusiasti” allo sport o sta succedendo il contrario?
«Il movimento è reciproco. Ci sono del mondo 150 milioni di persone che usano le criptovalute e 40% di loro segue lo sport: è tutto connesso».
Il prossimo Lukaku sarà quindi comprato con criptovaluta?
«No, non sarebbe una vera innovazione. Ma in queste operazioni di mercato si potrebbero dare bonus e incentivi in Fan Token, anzi ci stiamo già lavorando...».
Per chiudere... Per lei l’Inter rivince lo scudetto?
«Ma non la conosco! Non sono esperto. Sono solo un creativo appassionato di tecnologia. So però che un giocatore turco è passato dal Milan all’Inter, giusto?».
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