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Zazzaroni: “Inter stesso percorso del Milan, ma Zhang non è Li. Si è affidata in tutto a Conte”

Il direttore del Corriere dello Sport ha parlato del duello tra Milan e Inter in vetta alla classifica, entrambe saranno impegnate oggi alle 18

Andrea Della Sala

Oggi Inter e Milan si giocheranno il titolo di campione d'inverno. Entrambe le squadre giocheranno alle ore 18: i nerazzurri impegnati a Udine, i rossoneri di fronte all'Atalanta di Gasperini. E martedì Conte e Pioli saranano uno contro l'altro nel quarto di Coppa Italia. Ne ha parlato il direttore Ivan Zazzaroni nell'editoriale del Corriere dello Sport:

"Il Milan è passato due anni e mezzo fa da un cinese a un fondo, l’Inter sta per seguire lo stesso percorso, e le analogie finiscono qui: ce ne sarebbe anche un’altra, ma meglio evitare l’accusa di ineleganza. Chiarisco che non mi permetterei mai di paragonare gli Zhang (respect) a Jonghong Li: un minimo di buonsenso lo conservo ancora". 

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"L’Inter è una singolare combinazione di previsto e imprevisto: si è affidata mani, piedi, testa e portafoglio a Antonio Conte, alla continua ricerca di miglioramenti tecnico-atletici, ma non è riuscita a soddisfarlo del tutto poiché l’estate scorsa è cambiata radicalmente la politica finanziaria della proprietà cinese. Da mille a zero: e non torno sulla storia dei ristoranti. Registro con stupore la voce proveniente da Madrid che segnala il Real Madrid intenzionato a riprendersi Hakimi se l’Inter non riuscirà a presentare le garanzie del pagamento della prima rata di 10 milioni", spiega Zazzaroni sul Corriere dello Sport.

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"Fino a ieri avrei detto che l’Inter è potenzialmente più forte del Milan. Dopo gli arrivi del Mandzu, di Tomori, di un centrocampista in più (Meïté) e con Firpo ancora appeso a un nì, non sono più tanto sicuro che Pioli lavori con un materiale inferiore. Del Milan mi ha colpito innanzitutto la determinazione con cui punta sempre al risultato; dell’Inter la indiscutibile dipendenza da Conte, del quale è la più fedele delle espressioni. E poi ditemi: chi ha visto giocare Conte non trova che Barella sia il suo clone?", conclude l'analisi il direttore.

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