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Zenga: “Inter non subisce, LuLa top d’Europa. Chi la critica fa confusione tra…”

Parla l'ex portiere nerazzurro: "Non c'è da rifondare ma da ritoccare la rosa, perchè le competizioni diventano lunghe e stressanti"

Redazione1908

"A chi non piace questa Inter... Il problema principale è che si fa confusione tra controllo della partita e estetica. L'Inter prende pochi gol, ha la coppia più prolifica del campionato e d'Europa, sta andando a vincere il campionato. Mi sembra superfluo dire se gioca bene o male. Anche ieri ha controllato la partita, senza correre alcun rischio".

Lo ha detto Walter Zenga, storico portiere dell'Inter, intervenuto ai microfoni di Radio Anchì'Io Sport su Radio 1. Per spezzare la serie di nove Scudetti della Juventus è servito uno 'juventino' come Antonio Conte.

"E' suggestivo solo perchè c'è questo suo senso di appartenenza alla Juve, ma non c'è nulla di male: è uno dei top professionisti e lo ha dimostrato anche quest'anno", aggiunge Zenga ex tecnico Catania, Sampdoria e Cagliari. "Lo spartiacque è stata la doppia sfida allo Shakhtar, da li' in avanti Antonio ha cambiato qualcosa e l'Inter è partita senza toppare più nessuna partita", ha dichiarato ancora Zenga.

Sulla possibilità di aprire un nuovo ciclo di vittorie e sul futuro societario del club nerazzurro, Zenga ha sottolineato che "stiamo parlando di un periodo della vita complicato per il Covid. Dimentichiamo che le squadre di calcio vincono di merchandising, abbonamenti e sponsorizzazioni. Questo potrebbe portare nelle squadre problemi di investimenti. Non so cosa farà la proprietà cinese in futuro, ma l'anno prossimo, con una Champions da protagonista, dovrà fare un paio di innesti soprattutto davanti e in mezzo".

Sulle similitudini con la sua Inter, Zenga è convinto che "Matthaus e Berti sarebbero due interpreti straordinari per la squadra di Conte anche se fare paragoni è difficile". Su cosa serve per tornare competitiva in Europa, per Zenga "non c'è da rifondare ma da ritoccare la rosa, perchè le competizioni diventano lunghe e stressanti. Un contro è affrontarle una Champions da quarta, un altro da vincitore del campionato, cambiano anche le responsabilità".

Infine Zenga dice la sua anche sull'uso del VAR. "Lo renderei meno 'segreto', l'allenatore in panchina è l'unico che non ha la possibilità di rivedere l'azione ad esempio a differenza degli spettatori sugli spalti, quando torneranno, o di un componente della panchina con il telefonino. Mi piacerebbe sentire anche cosa si dicono al VAR, ogni tanto".