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Adani: “L’Inter ha retto, doveva osare di più. Ho preferito l’atteggiamento del Milan”

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Della sfida di ieri dell'Inter in casa del Porto e della grande sofferenza per i nerazzurri ha parlato l'ex difensore

Andrea Della Sala

Della sfida di ieri dell'Inter in casa del Porto e della grande sofferenza per i nerazzurri che si sono sudati il passaggio ai quarti di finale di Champions ha parlato l'ex difensore Lele Adani a La Gazzetta dello Sport:

Adani, che partita ha visto?

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«I nerazzurri hanno speculato sull’1-0 dell’andata e a quel punto devi avere un’applicazione e una determinazione feroci, perché se proponi poco e niente e a livello di baricentro concedi il campo all’avversario, non puoi sbagliare nulla quando te li porti a casa tua. Ma alla fine è andata e in fondo, pur gestendo quasi sempre il pallone, il Porto non ha avuto occasioni clamorose. Però nei 180’ i nerazzurri sono stati fortunati, considerando anche che all’andata la svolta è arrivata dopo l’espulsione di Otavio e che anche l’assenza di Pepe ha pesato».

Gli attaccanti si sono visti poco su entrambi i fronti.

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«Lautaro non è stato coinvolto, ma anche Dzeko e poi Lukaku hanno avuto poche occasioni. Era una gara di sacrificio. Ma l’Inter in un certo senso poteva permettersi questo atteggiamento, anche se partendo dall’1-0 dell’andata mi è piaciuto di più il modo di stare in campo del Milan, che ha difeso bene ed è ripartito sempre, tanto che forse in casa del Tottenham meritava anche la vittoria».

Ma quella di concedere il campo è stata una scelta o bisogna dare anche dei meriti all’avversario?

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«Si può anche decidere di stare venti metri più bassi del solito, ma devi ripartire. E qui l’Inter è mancata. Quindi portiamo a casa questa qualificazione, ma senza enfasi. Perché la vera crescita deve passare anche dall’atteggiamento».

Adani: “L’Inter ha retto, doveva osare di più. Ho preferito l’atteggiamento del Milan”- immagine 2

Anche ieri Inzaghi ha preferito Calhanoglu a Brozovic davanti alla difesa. Una scelta che condivide?

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«Ormai sono due o tre mesi che il campo parla per Calhanoglu, che riesce comunque a proporsi e ad essere pericoloso con il suo tiro, ma al tempo stesso è cresciuto tantissimo sia nell’occupazione degli spazi, tagliando le linee di passaggio, sia nella corsa e nell’interdizione. Ma soprattutto è lievitato Mkhitaryan, diventato ormai titolare anche per continuità di prestazioni e sostanza. Anche lui sta interpretando il ruolo alla grande».

Chi la ha colpita in questo match così sofferto.

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«Tutti si sono sacrificati alla grande, ma ci sta una menzione per Darmian che ha fatto grandi chiusure e recuperi, tenendo nell’uno contro uno con Galeno malgrado fosse ammonito».

Immaginando che stasera passino ai quarti anche Napoli e Real Madrid, cose devono augurarsi le tre italiane in vista del sorteggio di venerdì?

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«La premessa è che la cosa più importante sarà l’atteggiamento. L’Inter a Barcellona aveva giocato alla grande. Quanto all’urna, in primis va evitato il City di Haaland, la cui stagione inizia adesso perché è stato preso proprio per fare la differenza in Champions. Real e Bayern sono delle corrazzate, quindi restano Benfica e Chelsea. I portoghesi giocano bene e hanno un ottimo attaccante come Gonzalo Ramos, ma hanno perso un uomo chiave come Enzo Fernandez, finito proprio ai Blues che però hanno diversi problemi. Anche se restiamo a livelli altissimi. ma comunque meglio una di queste due che una sfida fratricida. Anche perché questo Napoli in Europa ormai fa paura a tutti».

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