In una lunga intervista al Corriere della Sera, Stefano Bettarini si racconta fin dai suoi inizi
In una lunga intervista al Corriere della Sera, Stefano Bettarini si racconta. L'ex giocatore parte dai suoi inizi: "A 16 anni feci il provino con Capello al Milan e Giampiero Marini all’Inter. Mi presero entrambi, a quel punto dovevo decidere. I nerazzurri alloggiavano in una villa vicino a Porta Genova, poche fermate di tram e arrivavi al Duomo. I rossoneri erano chiusi a Milanello, il che mi avrebbe obbligato a fare solo scuola-campo. Guardai mio padre. “Ma devo fare questa vita?”. La scelta mi sembrò ovvia".
E papà? «Era stato una promessa della Roma, poi venne bocciato due volte al Classico e mio nonno, un paio di lauree alle spalle, lo obbligò a smettere. Quando venne a sapere che, arrivato a Milano, a scuola ci andavo poco, andò a parlare con Marini, che fu schietto. “Suo figlio ha talento e diventerà un calciatore, ma deve pensare solo al pallone e non ai libri”. Lo accettò a fatica. Dopo il mio esordio in serie A, mi guardò e mi disse. “Il difficile non è arrivare a certi livelli, ma saperci restare»".