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Capello: “Inter e Juve, non c’è paragone in qualità. Contraccolpo dopo scontro diretto”

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Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex tecnico Fabio Capello ha parlato del confronto in campionato tra Juve e Inter
Andrea Della Sala Redattore 

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex tecnico Fabio Capello ha parlato del confronto in campionato tra Juve e Inter e del momento dei bianconeri crollati in classifica:

La Juventus, con il pareggio contro il Genoa, ha allungato la striscia negativa dell’ultimo periodo: 7 punti in 8 partite e appena una vittoria, contro il Frosinone e all’ultimo minuto. Che idea si è fatto sui problemi della squadra di Allegri?


«Innanzitutto, facciamo una premessa: Allegri fino al derby d’Italia ha fatto i miracoli mantenendo la Juventus in scia all’Inter. Tra le due squadre non c’è paragone a livello di qualità. E anche il Milan, adesso secondo in classifica, ha una rosa più competitiva rispetto a quella bianconera».

Capello: “Inter e Juve, non c’è paragone in qualità. Contraccolpo dopo scontro diretto”- immagine 2

Tornando al momento difficile della Juventus?

«Il confronto con l’Inter, al di là dell’1-0 per i nerazzurri di San Siro, ha mostrato ai giocatori della Juventus la distanza tra le due squadre. C’è stato un contraccolpo, sono calati adrenalina e attenzione. La conseguenza è questo periodo negativo».

Se il problema è psicologico e di motivazioni, variare assetto - con il passaggio dal 3-5-2 al 3-4-3 - non potrebbe diventare un tentativo per stimolare la squadra?

«La differenza tra la Juventus che teneva testa all’Inter e questa che ha una media-punti da retrocessione, sono i gol presi. Non è che più attaccanti schieri e più gol realizzi. La squadra di Allegri fino a gennaio ha vinto molto e quasi sempre di “corto muso”: 1-0, 2-1. Sono poche le volte in cui ha creato e segnato molto. Mentre nelle ultime 8 giornate, a parte lo 0-0 di domenica contro il Genoa, ha incassato molte reti, spesso anche due a partita. Questi sono i problemi veri: i gol subiti e la poca qualità. Non il tridente. Allegri non ha mica Mbappé o Vinicius in avanti per schierare tre punte...».

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Chiesa, però, ha sempre mostrato il meglio di sé partendo largo nel tridente, anche all’Europeo. E contro il Napoli ha ritrovato il gol quando Allegri lo ha spostato in fascia… Il 3-4-3 non potrebbe diventare un’opzione anche per mettere maggiormente a proprio agio uno dei migliori giocatori della rosa?

«Sul fatto che Chiesa sia più pericoloso partendo dalla fascia, non ci sono dubbi. Federico vive di dribbling, velocità, strappi e quando inizia largo è avvantaggiato. Al centro, invece, è più marcabile. Però che giocatori ha Allegri per costruire un eventuale tridente con Chiesa e Vlahovic? Yildiz è un talento, ma è agli inizi. Kean è appena rientrato dall’infortunio. Forse l’unico che potrebbe giocare dalla parte opposta a Chiesa, è Cambiaso. Ma se Allegri insiste con il 3-5-2 è perché pensa di avere più equilibrio e garanzie: nessun allenatore si fa del male da solo».

C’è dell’altro?

«La squadra di Inzaghi e quella di Pioli creano molte più occasioni per gli attaccanti rispetto alla Juventus. E sapete perché? Perché i nerazzurri hanno un centrocampo con tanta qualità. E il Milan a sinistra, grazie a Theo e Leao, può inventarsi di tutto nell’arco dei 90 minuti. L’uomo che più fa la differenza nella Juventus è Rabiot. E non è un caso che il periodo di crisi dei bianconeri sia coinciso con qualche acciacco e infortunio del francese».

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